Vico del Gargano si appresta a godere i giorni della grande Festa con la la quale celebra la ricorrenza del 400 anni della elezione di San Valentino a suo patrono.
Gli stand che daranno vita alla manifestazione "Terrarancia" hanno animato da oggi pomeriggio le piazze e le vie del paese, già impreziosite di alloro, aranci e limoni.
La giornata è stata ricca di doni all'insegna della "tradizione", le Confraternite depositarie di un patrimonio che trasmettono da voce in voce attraverso i secoli, hanno partecipato alla Via Crucis celebrata nella Collegiata. Ognuna ha intonato tre "Statio" secondo la propria peculiarità di esecuzione, (testi del Metastasio messi in note dal P. Marinosci) al termine un gran coro ha intonato alcuni versetti del Miserere.
Don Gabriele ha invitato i fedeli, che gremivano la chiesa, a guardare alla Via Crucis come un cammino da fare alla luce di Cristo che illumina la nostra vita. Egli ha sottolineato poi come alla preghiera cantata di ogni Confraternita, espressione della pietà popolare, deve affiancarsi il corale impegno della comunità dei credenti.
Quattrocento [Anni] è lo spettacolo teatrale realizzato, in onore di San Valentino, presentato questa sera 16 febbraio, nato dalla collaborazione fra il Teatro K, ragazzi della scuola media Michelangelo Manicone, e il gruppo musicale di Michele Biscotti Matteo Ciccomascolo con il coro femminile.
Il lavoro teatrale preparato e diretto da Padre Massimo, è frutto di accurata ricerca storica e di notizie giunte attraverso la tradizione.
Nella presentazione della serata in onore di San Valentino - nell'Auditorium Raffale Lanzetta- Padre Francesco Superiore della comunità Francescana di Vico, ha messo in rilievo come questo spettacolo teatrale ci permette di vedere con gli occhi e godere con la mente della gente di quel tempo, che ha vissuto la scelta del nuovo patrono San Valentino prete e martire.
La narrazione della storia di San Valentino, è stata affidata in scena a Lucrezia Apicella attorniata dai ragazzi figli della comunità vichese, ansiosi, come i loro padri di rivisitare con occhi e cuore nuovo la storia delle proprie radici. Agli allievi del Laboratorio teatrale è stata affidata la rievocazione storica della decisione dell' Università di cambiare il Santo patrono, dettata da esigenze economiche e di sopravvivenza per l'economia agraria del tempo.
E un dono poter fare memoria storica e vedere ciò che i padri hanno scelto per noi come Santo patrono. Conoscere la propria storia e le tradizioni, significa rinsaldare le radici per una comunità e questo ha valore anche per Vico, che in questo anno fa memoria di un evento di grandissima importanza avvenuto quattrocento anni ora sono.
Padre Massimo offre alla nostra città questo nuovo lavoro teatrale, frutto del suo ingegno creativo, anche a nome della comunita francescana presenta Vico fin dalla metà del XVI secolo.