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Il tempo non-tempo

Allora, te lo chiedo adesso che siamo ancora in balia delle onde, che cosa rimarrà di indelebile, di marchiato col fuoco, nei ricordi?

Tu non ci pensi neanche e mi dici “il tempo”.

Il tempo non scorderai?

Il tempo non-tempo, il tempo che non torna, il tempo che non trascorre, il tempo che si dilata e si restringe, abnorme, nell’arco della stessa giornata e appare eterno e fugace, opprimente e nostalgico.

Il tempo che confonde, che non calendarizzi, che non scandisci più come hai sempre fatto, il tempo senza ritmo, il tempo delle non scadenze, ché è tempo di proroghe questo, dei sabati e delle domeniche a lavoro come se fosse soltanto lunedì, se il lavoro lo hai conservato, il tempo dei non progetti, dei non programmi, il tempo coniugato al presente puntuale.

Il tempo che non sai quando è cominciato ma che, oramai, ti sembra sia stato sempre così.

Un tempo di bisogni primari, ma confusi, veglia e sonno alternati e poi capovolti e di nuovo invertiti. Il tempo, che speravi liberato da badge e timbrature, ma che, senza badge e timbrature, ti tiene in pugno.

Un tempo silenzioso e assordante, che ti implode nell’anima quando torna a somigliare al tempo tradizionale e, ogni giorno, cadenzato, alle diciotto, srotola un freddo elenco di numeri, il bilancio, che non quadra, di sopravvissuti e caduti.

Però questo tempo è modesto, finalmente modesto.

La Fede ci prova a essere Fede, quindi, unguento e appiglio e benedice l’Umanità con le braccia alzate del Vecchio Papa, tragico e più cinematografico del Giovane, unico abitante del vuoto di Roma, e la pioggia lava il sangue del Cristo, e Morricone non l’avrebbe immaginata la potenza di una partitura per sole campane e sirene, inedito e drammatico ossimoro sonoro. Ha il capo calato e gli occhi bassi, questo tempo.

La Scienza vacilla, la Statistica sussurra, l’Intelligenza attende.

E se non lo fa e parla, straparla e sciorina certezze, fai presto a inquadrare, a capire di cosa si tratti o cosa di sicuro non sia.

Non Scienza, non Statistica, soprattutto non Intelligenza. Rimarrà questo, mi dici, il sapore di un tempo diverso, irripetibile, e il tempo lo è sempre, per definizione, ma questo di più.


Michela Maratea



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