La sentenza della Corte Ue apre nuove opportunità per centinaia di aziende
agricole, con il boom della coltivazione della Canapa in Puglia che conta più di
230 aziende e 400 ettari coltivati, aumentati di 10 volte in 5 anni. E' quanto
afferma Coldiretti Puglia in riferimento al pronunciamento della Corte di
giustizia dell'Unione europea che ha sancito la possibilità di libera
circolazione dell'olio di cannabidiolo (CBD) nel mercato interno ricordando che
non è uno stupefacente.
La Corte è intervenuta in merito alla commercializzazione di una sigaretta
elettronica all'olio di cannabidiolo facendo finalmente fatto chiarezza -
sottolinea la Coldiretti - sulla possibilità di distribuire e immettere al
consumo in tutti gli stati membri tale sostanza ottenuta da piante di canapa
legalmente coltivate. La controversia, che ha origine dal divieto contenuto
nella legislazione francese di commercializzare il CBD, apre - continua la
Coldiretti - alla possibilità di un utilizzo in quanto sostanza diversa da uno
stupefacente non risultando avere effetti psicotropi e nocivi per la salute
umana. Viene meno, dunque, la scelta di classificare le composizioni per la
somministrazione ad uso orale di cannabidiolo come medicinali insieme a
interpretazioni restrittive che le autorità di controllo hanno ancora di recente
adottato ai fini del rilascio del mantenimento e del rinnovo delle
autorizzazioni alla vendita di prodotti tipici da inalazione.
"L'affermarsi di stili di vita più ecologici ha favorito - spiega il presidente
di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - la diffusione della canapa che è
particolarmente versatile negli impieghi, ma anche in grado dal punto di vista
colturale a basso impatto ambientale di ridurre il consumo del suolo, la
percentuale di desertificazione e la perdita di biodiversità. Considerata
l'importanza economica del settore, occorre formare le aziende agricole per
favorire la qualità della produzione nazionale e supportarle nella
trasformazione del prodotto, scongiurando l'alterazione della legge italiana di
riferimento anche attraverso un sistema di controllo nei confronti degli
operatori delle filiere per favorire la legalità e prevenire truffe e
comportamenti illeciti. Valorizzare la canapa italiana, di nostra tradizione,
considerato che negli anni Quaranta eravamo il secondo Paese mondiale a
produrla, dopo la Russia e promuoverla all'estero per sostenere le aziende
italiane anche nelle esportazioni", conclude il presidente Muraglia.
Si aprono, dunque - sostiene la Coldiretti - prospettive commerciali del tutto
inesplorate perché, sempre che i dati scientifici disponibili consentono di
escludere l'assenza di rischi reali sulla salute in base a indici oggettivi e
non ipotetici, è possibile costruire una filiera che dal campo arrivi alla
immissione al consumo di prodotti da impiegare per sigarette elettroniche.
Il boom della coltivazione della cannabis in Puglia è stato contraddistinto dal
moltiplicarsi di terreni e produzione - aggiunge Coldiretti Puglia - oltre ad
idee innovative nella trasformazione della canapa, 'pianta' dai mille usi, dalla
birra alla ricotta e agli eco-mattoni isolanti, dall'olio antinfiammatorio alle
bioplastiche, fino a semi, fiori per tisane, pasta, taralli, biscotti e
cosmetici e ancora vernici, saponi, cere, detersivi, carta o imballaggi, oltre
al pellet di canapa per il riscaldamento che assicura una combustione pulita.
Si tratta in realtà - rileva Coldiretti Puglia - del ritorno ad una coltivazione
che fino agli anni '40 era più che familiare in Italia, tanto che il Belpaese
con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo
(dietro soltanto all'Unione Sovietica). Il declino è arrivato per la progressiva
industrializzazione e l'avvento del "boom economico" che ha imposto sul mercato
le fibre sintetiche, ma anche dalla campagna internazionale contro gli
stupefacenti che ha gettato un ombra su questa pianta.
Coldiretti sta lavorando da tempo con la Federazione nazionale dei tabaccai per
costruire una filiera di produzione certificata che possa offrire tutte le
garanzie necessarie alla tutela della salute e naturalmente conforme alla
disciplina previsa per le rivendite di generi di monopolio, essendo i prodotti
da fumo assimilati al tabacco.

Comentários