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Vico del Gargano, è una città fondata prima dell’anno Mille su insediamenti preistorici. Sorge in posizione ottimale nel cuore del Gargano, a 445 metri di altezza, su un promontorio roccioso il cui territorio si estende dal mare con le località marittime di San Menaio e Calenella e la variegata vegetazione boschiva della Foresta Umbra. La sua fine aria collinare tempera la cultura estiva e addolcisce il freddo invernale. Il territorio è reso unico dalla presenza di numerosissime e suggestive sorgenti, che danno vita all’Oasi Agrumaria del Gargano, presidio Slow Food. Vico incanta il visitatore con uno spettacolare centro storico, inserito nel Club de “I Borghi più Belli d’Italia”, costituito da tre rioni di epoche differenti denominate: Civita, Terra e Casale. Particolarmente significativo è il Castello edificato probabilmente da Federico II di Svevia intorno al 1240, e la cinta muraria che comprende anche torri di guardia e palazzi fortezza.
La presenza di ben 12 chiese e di diversi conventi all’interno nel tessuto urbano e di molte altre immerse nelle campagne piene di olive, danno la misura della passione religiosa vichese, manifestata anche dalle numerose feste e dalla presenza antica di ben cinque  Confraternite.
L’istituzione confraternitale riveste, nella realtà socio-religiosa di Vico del Gargano, un ruolo assai rilevante. La costituzione di associazioni confraternali è documentabile a partire dal XVI secolo, anche se esistono riferimenti della presenza di un pio sodalizio anteriore a tale periodo. Attualmente operano cinque confraternite, fondate in periodi differenti:
L’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento è la prima di cui si possiede documentazione scritta. Attiva già dai primi decenni del Cinquecento nel febbraio del 1827 ottiene il titolo di Arciconfraternita. Essa ha come sede la Chiesa di San Nicola.
La Confraternita della Morte e Orazione venne fondata presso la Chiesa del Purgatorio nel 1684.
E’ interessante osservare che nel Settecento, in tale chiesa fu istituita l’Accademia degli Eccitati, importante centro culturale illuministico diretta da Padre Michelangelo Manicone.
La Confraternita dei Cinturati di Sant’Agostino e Santa Monica è stata fondata nel 1708 nella Chiesa di San Giuseppe, l’unica che ammette al suo interno delle consorelle.
La Confraternita di San Pietro ha origine settecentesca ma viene rifondata nel 1991 presso la Chiesa di Santa Maria della Misericordia.


La Confraternita dei Carmelitani Scalzi, ottiene l’approvazione dall’Arcivescovo di Manfredonia nel 1925, diviene operativa già da molti anni nella Chiesa del Carmine. Tale confraternita si distingue dal colore del camice che è marrone su ispirazione dell’Ordine Carmelitano, diversamente dalle altre che indossano un camice bianco. Le cinque confraternite, oltre che assolvere funzioni di mutuo soccorso ai propri aderenti, si presentano come un istituto associativo il cui scopo fondamentale è quello di garantire il rito all’interno della realtà cittadina, nel rispetto di una forma rituale tramandata attraverso i secoli.
Nessun momento rituale della Settimana Santa, può ritenersi estraneo alla partecipazione delle confraternite alle quali sono interamente affidate l’organizzazione e l’esecuzione del rito spettacolo.

La Settimana Santa è un momento di grande partecipazione emotiva che impegna i fedeli e le confraternite nelle funzioni preparative alla Pasqua. Nella Chiesa del Purgatorio si tiene la Settena, in tutte le sedi confraternitali vi sono gli Uffizi della Settimana Santa; il Giovedì Santo nella Chiesa Madre si commemora il “Pianto della Madonna” comprendente la predica della Passione e la consegna del Cristo Morto nelle braccia della Madonna, in ogni chiesa del paese si allestisce  l’Esposizione di Gesù al Sacramento: «i Sepolcri».

Il Venerdì Santo, il giorno della "Passione", è caratterizzato da tre momenti: la processione della mattina dove per proprio conto le confraternite visitano in ogni chiesa l’esposizione di Gesù sacramentato, intonando il Miserere. Il pomeriggio è caratterizzato dalla Messa Pazza nella chiesa del Purgatorio, e la processione serale in un unico corteo diretto al Monte Calvario dove si intona “Evviva la Croce”.
Un’ampia presenza di canti liturgici e paraliturgici tradizionali, legati alle confraternite laicali, pone Vico del Gargano in una situazione di particolare interesse rispetto ad altri paesi del Promontorio, dove certe realtà sonore si stanno estinguendo o sono alquanto rarefatte. Difatti la più grande folk singer italiana, Giovanna Marini, descrive questi canti con parole piene di emozione “lo stupendo canto polivocale del Miserere...partita la processione, il primo gruppo intona il Miserere, e così il secondo…sfilano tutti con queste voci tuonanti di maschi forti: l’effetto è sconvolgente, ci mettiamo tutti a piangere, i battimenti sono troppi, non si regge a un’emozione del genere. Singhiozzando, faccio il numero di telefono di Patrizia Bovi perché senta che cosa straordinaria sia questo Miserere di Vico”.

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