Un anno difficile e importante il 2018
- Michele Lauriola
- 27 dic 2018
- Tempo di lettura: 1 min
Un anno difficile e importante il 2018. La crisi del settore olivicolo e una non «brillante» stagione estiva hanno evidenziato tutte le fragilità del sistema economico vichese e garganico. I giovani che timidamente sperano di affacciarsi al mondo del lavoro dopo gli studi, orientano sempre di più la loro bussola al nord Europa, fino a poco tempo fa, meta solo di eccellenze e ricercatori, impoverendo sempre più il nostro territorio, che viene sì, riconosciuto dall’Unesco, ma mortificato da comportamenti retrogradi e da una classe dirigente distratta più dai numeri che da politiche di sviluppo. Sappiamo tutti che il Gargano è un’isola, con tutti i suoi limiti e i pochi vantaggi. Ma sono decenni che leggiamo di riscossa, di orgoglio, di volontà di recuperare il terreno perduto. Non è con le chiacchiere che si costruiscono infrastrutture, si erogano servizi e si creano opportunità di lavoro. Occorre unità di intenti prima di tutto e unione dei Comuni senza se e senza ma. Il campanilismo potrebbe avere le ore contate. Lo spopolamento dei paesi e la mancanza di una filiera produttiva fuori stagione sono ragioni imprescindibili. Non si può più vivere lavorando solo d’estate e aspettare i sussidi. Sia chiaro. Anche nel nostro paesello, tanto bello quanto fragile, dobbiamo aver coraggio nelle scelte, magari impopolari, ma che devono scuotere le coscienze e dare un senso civico ai comportamenti e alle usanze. Far rivivere il centro storico, magari con un sostegno economico alle giovani coppie per la ristrutturazione di un immobile o un finanziamento agevolato per chi intende aprire un’attività commerciale, potrebbe rappresentare il primo passo verso una rinascita sociale ed economica. Auguri a tutti per il nuovo anno.

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