A Vico si ritorna a parlare di Parco Nazionale del Gargano. Il neo Presidente, con un «linguaggio nuovo», in un incontro organizzato dalla Lega, ha delineato senza troppi fronzoli, aspetti e problematiche legate alla governance e alla programmazione futura. Rispondendo ai diversi interrogativi, ha posto l’accento sulla necessità di organizzare piani di sviluppo integrati, condivisi da tutti i sindaci garganici, partendo dall’ascolto dei cittadini. Non più procastinabile la risoluzione del problema degli animali selvatici vaganti sulle nostre strade, sempre più spesso causa di incidenti mortali. Ma anche un’attenzione maggiore agli indennizzi per i danni provocati dalla fauna, ad allevatori e agricoltori. Il prof. Pazienza vuole un territorio più votato alla mentalità imprenditoriale, capace di sviluppare politiche economiche partendo proprio dall’ambiente. La sua rassicurante disponibilità ci porterà ad essere ancor più attenti osservatori, nella speranza che si possa cambiare finalmente senso di marcia. Mentre scrivo, il mio pensiero inevitabilmente è rivolto ai tanti alluvionati e per ultimi ai terremotati dell’Albania. Scenari apocalittici che fanno tremare i polsi e che ci ricordano la fragilità del nostro territorio. L’area del Gargano, è storicamente caratterizzata da una sismicità piuttosto “moderata”, con eventi frequenti ma per lo più di energia medio-bassa. La versione corrente del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, complessivamente elenca circa venti terremoti con Magnitudo superiore a 5.0 avvenuti tra l’anno 1000 e il 2006. Il terremoto spaventa molto, ma non vi nascondo che io sono ancor più spaventato dalla superficialità degli uomini.
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