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Immagine del redattoreRedazione di Fuoriporta

Aqua petraque

Marcello Aguiari, fotografo e naturalista,

dopo il successo del suo primo lavoro «Venerdì a Vico», ci parla del suo «Quaderni 2»


Partiamo dal titolo.

«Ancora oggi, come già da bambino, mi sembra di vivere circondato dall'acqua: da casa mia vedo le acque di san Menaio e delle Tremiti, sull'altro lato le acque che bagnano Vieste. Per non parlare delle numerose sorgenti che arricchiscono la mia terra...sorgenti rocciose, di pietra.

Come pietra su pietra é il mio paese, pietre normanne sulle pietre e sulla roccia del centro storico.

Da queste considerazioni nasce il titolo di questo mio quaderno: aqua petraque.


Un titolo non proprio «scontato» per un lavoro fotografico. Puoi spiegarci meglio?

«L'acqua e la pietra, in questa forma latina, indicano legame e non contrapposizione, per me questo concetto raffigura la mia terra in modo perfetto. Questo mio secondo lavoro, che uscirà ancora dalla bottega artigiana del mio editore Lauriola, vuole essere un omaggio, dovuto, voluto, amato, alla mia terra, al territorio di Vico del Gargano».


Da dove nasce questa intuizione artistica che sembra quasi una dichiarazione d’amore verso il tuo territorio?

«L'idea è quella di rappresentare non una guida, assolutamente, ma una scoperta di pensieri e luoghi a volte sottaciuti, silenti, invisibili.

L'idea presuntuosa ed arrogante di mostrare il mio territorio non solo al visitatore ed al curioso viaggiatore, ma perfino al mio compaesano.

L'idea di dare sollievo a chi ama questa terra e che in questi tempi difficili non la vede più o non la vede come vorrebbe, e ancora l'idea di mostrarla a chi non la conosce o la conosce solo per le sue estive spiagge».


Guardando velocemente le foto sembra di sfiorare con il cuore punti nascosti, quasi irreali. Perché questa scelta?

«Ho subìto nel creare questo lavoro una grande, duplice difficoltà: da un lato scegliere immagini di facile lettura ma cercando di non cadere nella banalità da cartolina...questo è stato difficile, perché la mia terra è tutta una meravigliosa cartolina; dall'altro scartare immagini incantevoli e significative che purtroppo non potevano trovare spazio.

Due lati di una stessa medaglia: solo un territorio pieno di spunti di estrema bellezza può creare tali problematiche».


Cosa vorresti dire ai tuoi «ammiratori»?

«Li ringrazio per la loro fiducia e per il loro supporto.

Il mio auspicio più grande non è quello di mostrare bellezza, ma trasmettere, con le mie fotografie, l'amore per l'arte e l'amore per questa terra».




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