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Immagine del redattoreMichele Lauriola

Cronaca di un’elezione annunciata

Cronaca di un’elezione annunciata: Lello Sciscio sindaco di Vico del Gargano.

Parafrasando il titolo del vecchio film interpretato da Gian Maria Volontè, tratto dall'omonimo romanzo di Márquez, mi vengono in mente le recentissime consultazioni amministrative a Vico.

Non entro nella trama dell’opera, piuttosto violenta e anacronistica, ma mi soffermo su quanto giorno dopo giorno la cronaca ci ha raccontato.

Si è trattato, per chi si fosse persa l’intensa campagna elettorale (si fa per dire) di uno scontro «tra colleghi» e di una rara e combattiva ricerca del voto.

Mentre il consenso per la lista del candidato sindaco è stato quasi «plebiscitario» con il 91% dei voti, l’8% raccolto dalla lista del Partito Democratico è stato a dir poco deludente, anche se qualcuno ricorda che l’ex segretario di partito candidato con Lello Sciscio ha ricevuto da solo più voti di preferenza rispetto all’intera lista PD.

Nonostante la grande differenza di percentuali, la legge elettorale premia Angelo Fiorentino, che ritorna in Consiglio con altri tre consiglieri sempre del PD.

La sorpresa (non per molti) è stata la non rielezione dell’ex Presidente del Consiglio Comunale Silvio Matano che pur lavorando bene non ha trovato conferma dei consensi.

Rispetto alle consultazioni del 2018, con una percentuale già bassa di votanti, si sono recati alle urne 781 elettori in meno: 3.849 in totale.

Uno dei motivi principali, secondo me, è il numero inferiore di candidati consiglieri scesi in campo rispetto alle tre liste del 2018, quando Scaramuzzo e Cusmai diedero battaglia a Sementino.

I candidati, è risaputo, hanno la capacità di coinvolgere e far votare anche i più titubanti e scettici, e il loro ruolo è determinante.

Resta sempre aperto il campo delle ipotesi sui motivi della disaffezione di tanti vichesi alle dinamiche e alla vita politica-amministrativa del paese.

Mancanza e ruolo di alcuni partiti tradizionali e di conseguenza una visione «personalistica» della cosa pubblica?

Scarsa considerazione del ruolo e dell’importanza di una rappresentanza politica locale negli ambienti extra comunali?

Assenza di autorevolezza nelle sedi sovracomunali?

Distanza incolmabile tra cittadini e politici?

Frattura del rapporto tra privati, imprenditori e pubblica amministrazione?

Sono domande poste all’attenzione di un’opinione pubblica sempre meno incisiva e il più delle volte assente nel dibattito e nel confronto ma che attendono risposta.

Pochi i cittadini che segnalano, avvertono, criticano in maniera costruttiva.

Il dopo voto ha caratterizzato l’ambiente «social». In varie bacheche abbiamo avuto modo di leggere commenti e post, forse troppo a caldo, che hanno testimoniato quanto il risultato finale di alcuni non sia stato gradito, pur nel segno della continuità.

Spiccano i 764 voti di preferenza di Porzia Pinto, vera rivelazione, mentre si consolida il consenso per Rita Selvaggio con 692 voti. Scontato il risultato di Sementino, sindaco per dieci anni, che ha ricevuto 724 voti risultando il primo tra i maschi.

Una vera sorpresa anche per quanti navigano nel mondo delle preferenze, l’elezione di Daniele Cusmai, eletto in passato con una civica e oggi tra i primi quattro della lista con 584 voti.

La sua nomina ad Assessore nella Giunta Sciscio è un po’ il risultato di una sinergia tra la gente e per la gente.

Con l’elezione di ben tre Consiglieri, anche se alcuni di loro prefiguravano un posto in prima fila, Fratelli d’Italia si presenta in amministrazione con due conferme: Enzo Azzarone e Vincenzo Murgolo e un nuovo ingresso femminile, Ida Baldassarre.

I 578 voti di Lella Savastano, hanno «irrobustito» la pattuglia femminile e hanno riportato l’avvocato in maggioranza.

Anche le cosiddette «quote rosa» sono state al centro di qualche commento.

Ormai dal 2011 il numero di posti riservati alle donne fissano una percentuale minima nella composizione delle liste elettorali, al fine di riequilibrarne la presenza.

C’è chi crede che rappresentino una forzatura al diritto di scelta dell’elettore, chi l’emancipazione culturale e politica della donna. Oggi in Consiglio Comunale ci sono cinque donne su dodici componenti.

Il dibattito è aperto.

Intanto il Sindaco ha già confermato la dott.ssa Daniela Dattoli, Segretario Generale e nominato il suo staff.

Non ci resta che augurare buon lavoro a tutti.


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