E' in distribuzione il nuovo libro di Michele Iacovone.
In centonovanta pagine, spartiti, composizioni, poesie, aneddoti, curiosità scritte e cantate da un musicista vichese appassionato della musica folk e del suo Gargano.
Impegno e dedizione che vuole trasmettere attraverso una delle più belle testimonianze scritte: il libro.
Michele Iacovone nasce a Vico del Gargano il 2 Aprile del 1949. Si definisce un musicista da Piano Bar.
Ha iniziato a strimpellare la chitarra sin da bambino per passione e da ragazzo inizia a prendere lezioni private da un anziano del suo paese conosciuto come «Minguccichj»
All’età di 18 anni si trasferisce a Torino per lavoro mettendosi subito alla ricerca di un nuovo maestro di musica che gli insegnò il solfeggio. In questa parentesi iniziò a suonare anche il basso che gli permise di migliorare la sua tecnica con la chitarra.
Al ritorno nel suo paese grazie agli studi musicali riuscì a fondare la sua prima band: «Le Volpi», composta da Giuseppe Staffieri, Giuseppe Biscotti, Matteo Fania e Paolo Martella.
In questa Band si dedicava al canto e agli assoli di chitarra elettrica.
In quegli anni Vico poteva vantare la prima band che si ispirava e proponeva i brani dei Beatles e in generale musica Rock.
Partito per il militare fu costretto a sciogliere la band ma non ad abbandonare la musica. Insieme ai suoi commilitoni fondò un nuovo gruppo musicale chiamato «I Lancieri di Aosta» a Cervignano del Friuli dove conobbe il batterista delle «Orme». In questa nuova band si dedicò a suonare il basso.
Terminato il servizio di leva tornò nel suo paese e sulla scia del mito di «Jimi Hendrix» fondò una nuova band che proponeva Rock Psichedelico.
Erano gli anni della buona musica con band famose come «Led Zeppelin, Pink Floyd, Deep Purple, Uriah Heep» che influenzarono molto il suo modo di suonare.
Nel suo nuovo gruppo «Experience» suonava la chitarra elettrica (una Gibson, la prima ad arrivare a Vico del Gargano) con i membri Mario Afferrante, Franco Notarangelo, Matteo Fania e Aldo Fiorentino.
Nel 1974 si sposò e per motivi lavorativi si trasferì in Germania dove insieme ad un suo caro amico iniziò a cantare e suonare musica Italiana nei locali bavaresi. Da questa collaborazione entrò a far parte di una Band italiana come voce e chitarra solista.
Tornato in Italia nei primi anni ’80 e ritrovati i vecchi amici decide di formare un nuovo gruppo: «I Sopravvissuti», composto da Giuseppe Biscotti, Vincenzo Dattoli, Rosario Fiorentino e Gildo Giuliani. Questa formazione restò in piedi per ben 4 anni occupandosi di musica leggera fino alla musica da ballo.
Negli anni’90 iniziò il suo percorso da solista dedicandosi al Piano Bar e riuscì anche a coinvolgere suo figlio Raffaele che suonava la tastiera, collaborando con lui per ben 3 anni.
Terminata questa bella esperienza con suo figlio, Michele Iacovone decise di continuare con Piano Bar.
Per ben 15 anni ha suonato da solista nei vari locali del Gargano.
Raggiunta la pensione, la passione per la musica Folkloristica coinvolge in maniera determinante Michele Iacovone. Rielaborando grandi classici della tradizione popolare si è cimentato anche nella scrittura di nuovi testi, componendo brani che raccontano la vita contadina, dando vita a numerosi album: dal Rock Country al Pop fino alla musica popolare.
Sempre alla ricerca di nuovi motivi musicali ha ampliato con l’introduzione dell’armonica e della batteria (suonata solamente con i piedi) il suo repertorio.
Nonostante la sua età è in grado di suonare per ben 4 ore di fila tutti gli strumenti contemporaneamente ,definendosi «One Man Band» che può essere tradotto in dialetto vichese in «megghj sùl ch mel accumpagnet» (meglio solo che male accompagnato).
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