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Informare, donare e vincere la paura...

L'importanza di donare il sangue e le responsabilità di un Gruppo Donatori di sangue

In questi ultimi tempi, che ci accompagnano nel bel mezzo della pandemia Covid-19 è tornata alla ribalta la problematica della disponibilità di sangue nei momenti difficili. In tempi normali diventano difficili i periodi estivi quando lo spostamento in massa di persone da e verso i luoghi di villeggiatura fanno crescere il pericolo di incidenti e di conseguenza la necessità di trasfusioni.

Sono in molti ad affrontare il problema dell’insufficienza di sangue in particolare i Centri Trasfusionali, i Distretti Socio Sanitari e gli Ospedali. Sono in molti a palleggiarsi le rispettive responsabilità: Primari, Dirigenti, Dottori.

Chi scrive questo articolo è Presidente di un’Associazione dedita alla raccolta del sangue. Un’Associazione che sembra essere, nel contesto sociosanitario attuale, completamente dimenticata, come se a Lei fosse devoluto il solo compito di cercare possibili Donatori, di convincerli a donare e portarli all’ingresso di un qualsiasi Centro di raccolta.

Ma le cose non sono così! E giusto per ricordare... la Fratres, Associazione di Donatori di Sangue, quella che mi, e ci, coinvolge, è un'associazione di ispirazione cristiana che crede nell’importanza della donazione come gesto di solidarietà e generosità. Si avvale di volontari, persone impegnate, preparate, attente agli altri. La donazione è un atto volontario, anonimo, periodico, gratuito e soprattutto responsabile. Per tutti noi che abbiamo a cuore la vita, la donazione è un gesto di vita. Il lavoro preliminare è l'informazione circa l'importanza della donazione e il superamento di quelle piccole paure e resistenze che ci bloccano davanti ad un gesto così semplice eppure così solidale. Sì, perché la fraternità costituisce il fondamento di questa Consociazione, che opera per la tutela della salute dei donatori e dei riceventi.

Questa premessa comporta, però, anche la necessità che vengano ben definite le responsabilità che le competono, che è tenuta a rispettare e che, nello stesso tempo, le forniscono l’autorità di operare.

In definitiva, non possono essere sottaciute, tra le responsabilità strettamente SocioSanitarie prima definite, quelle dell’’Associazione dedita alla raccolta.

Come si arguisce questa presa di posizione dell’Associazione scaturisce da un errata interpretazione del suo compito. Nell'adempimento del suo compito essenziale, quello di concorrere ai fini istituzionali del sistema trasfusionale regionale, l’Associazione ha anche la responsabilità di controllare ed assicurare che i Donatori partecipino alla donazione nel pieno rispetto della loro accoglienza e della loro sicurezza. Cosa, quest’ultima, non trascurabile oggi in periodo di pandemia COVID-19!

Questa puntualizzazione è necessaria per meglio definire ed inserire l’associazionismo della raccolta del sangue nel quadro sociosanitario e consentirgli di cooperare fraternamente e responsabilmente con esso.


Perché donare

Il sangue e i suoi derivati non possono essere riprodotti in laboratorio e provengono solo dalla donazione di persone sane e volenterose: donare è facile, veloce e non comporta alcun rischio.

Le donazioni di sangue salvano la vita di circa 630mila persone all’anno solo in Italia, in media circa una al minuto.

Le trasfusioni di sangue sono indispensabili nel trattamento di moltissime patologie. Un paziente affetto da talassemia, per fare un esempio, ha bisogno di circa 25 trasfusioni di sangue all’anno per vivere. Dalle 30 alle 40 sacche di sangue servono dopo un intervento chirurgico delicato come un trapianto di cuore. Trasfusioni servono anche per trattare la leucemia o le insufficienze renali croniche.

Donare il plasma, la parte liquida del sangue, serve poi a produrre medicinali salvavita, i cosiddetti plasmaderivati come l’albumina o le immunoglobuline, utilizzati per diverse terapie, da quelle per le malattie del fegato fino ai trattamenti antitetano.

Il sangue è una risorsa fondamentale e non esiste al momento un’alternativa che possa sostituirlo. Le sperimentazioni sul sangue sintetico, seppure promettenti, molto difficilmente potranno portare a cambiamenti su larga scala, se non in un futuro che è difficile immaginare prossimo.

Senza mai dimenticare che: “Donare il sangue è anche un modo per tenere sotto controllo la propria salute”. Infatti al momento della donazione il donatore viene sottoposto a un emocromo completo e al test per individuare HIV, epatite B e C e sifilide e ai donatori periodici vengono controllati regolarmente anche i livelli di colesterolo, trigliceridi, creatinina e ferritina.


La donazione in cifre

Il sistema sangue italiano, che a differenza di altri paesi si basa totalmente sulla donazione volontaria e non remunerata, ha contato, nel 2019, circa 1,7 milioni di donatori, di cui 1,4 milioni periodici e circa 330 mila alla prima donazione.

Dei 330 mila nuovi donatori circa 150 mila sono donne e 180 mila uomini. Questo numero è pari ad un’incidenza del 5% (5 donazioni ogni 100 abitanti). Il numero di donazioni è stato di circa 3 milioni con un’incidenza sulla popolazione di circa 5 ogni cento abitanti. In media si parla di 1 donazione di sangue ogni 10 secondi che consente di trasfondere 1.748 pazienti al giorno e di trattare con medicinali plasmaderivati migliaia di persone al giorno.

Dei 3 milioni di donazioni 430 mila sono state raccolte in aferesi (procedura che consente di raccogliere solo alcune parti del sangue intero come il plasma e le piastrine).

Solo la lettura di questi numeri consente di capire quanto importante sia DONARE IL SANGUE.


A Vico del Gargano è la FRATRES l’Associazione che gestisce la raccolta. Il Gruppo Fratres di Vico del Gargano è nato nel lontano 1991 quando per merito di un Gruppo di Volontari fu deciso di raccogliere Sangue per il Centro Trasfusionale di San Giovanni Rotondo.

Da allora la popolazione di Vico si è sempre dimostrata disponibile a quell’atto generoso che sebbene periodico, volontario e non retribuito, consente di essere essenziale per la sopravvivenza di tanti pazienti che necessitano di trasfusioni, come i sopra citati dati mostrano.

Il numero di Donazioni è stato sempre un numero considerevole in rapporto alla nostra popolazione di Vico del Gargano (considerando il numero di possibili donatori, età compresa tra i 18 e i 65 anni).

Nel 2012 a fronte di una popolazione di 4.934 potenziali donatori (2355 donne e 2579 maschi) furono raccolte 377 sacche di sangue intero con una percentuale del 7,6 ben superiore alla media nazionale di allora pari a circa il 5,5%.

Con questi dati non si può non ritenere che il compito affidato a noi della Fratres di chiamare alla donazione di sangue i nostri generosi Soci assume un’importanza fondamentale nell’aiutare tanti pazienti a guarire.

Ringrazio tutti i lettori di questo articolo, nato dalla necessità di esprimere il punto di vista del nostro Gruppo Fratres, sulla donazione e, soprattutto, su tutti i suoi risvolti burocratici ed umani.

Pino Chiucini




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