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Immagine del redattoreRedazione di Fuoriporta

Intervista al Sindaco di Rodi Garganico, Carmine d’Anelli

L’idea di uno «speciale fase due», attraverso alcune domande rivolte ai sindaci del territorio, in un momento storico delicato e importantissimo per il Gargano, è anche un po’ la voglia di un confronto sereno, di un coinvolgimento comune, di uno stimolo alla riflessione e alla partecipazione dell’opinione pubblica. L’intento è quello di contribuire fattivamente, senza polemiche, in questa delicata fase di ripartenza, ad un’azione sinergica e fattiva, nell’interesse esclusivo della comunità. E’ utile cogliere, dalle risposte dei singoli rappresentanti istituzionali, l’azione amministrativa improntata sulla prudenza e sui dati reali e la voglia di ritornare alla «normalità», con la sofferenza tangibile di chi è chiamato a decisioni urgenti e alla partecipazione diretta, in prima fila, contro un nemico invisibile e la sempre crescente sofferenza economica dei più deboli. La prima intervista al Sindaco di Rodi Garganico, Carmine d’Anelli. Politico esperto, da anni alla guida del paese come primo cittadino e come amministratore.


D.: Ormai siamo proiettati, mente e corpo, sulla cosiddetta «fase due». Promozione del territorio? Necessaria o superflua? Ci sarà prima o poi bisogno di rilanciare l'offerta turistica. Alcuni comuni hanno sospeso il pagamento della tassa di soggiorno per provare a mettere un primo argine alle cancellazioni delle prenotazioni. Che tipo di strategie metterebbe in atto a livello comunale? R.: La fase due è ancora da venire e fin quando il governo suffragato dalla scienza non impartirà indicazioni semplici e chiare non credo che se ne possa discutere. Per il rilancio dell'offerta turistica credo che sia già tardi perchè molta gente sceglie la vacanza molto prima di Pasqua, nonostante ciò credo comunque che se per la metà di maggio le cose volgeranno al meglio qualcosa e forse più di qualcosa si potrà recuperare. La sospensione della tassa di soggiorno non credo sia la panacea del problema, ma se ci dovesse essere la ripresa certamente si potrà sospendere. Il rovescio della medaglia è poi trovare la soluzione a sistemare la voce di bilancio relativa a questo introito, non a caso molti sindaci hanno sollecitato l'ANCI affinchè si attivi presso il governo. Non incamerandola, creerà seri problemi ai bilanci comunali. Con questo scenario è arduo studiare delle strategie da mettere in campo. Ritengo che se la situazione dovesse migliorare bisognerà offrire ospitalità a prezzi davvero politici per invogliare la gente a venire in vacanza. L'importante comunque è ripartire, poi l'esperienza degli operatori e il lavoro delle amministrazioni comunali certamente faranno il resto. D.: L’idea di istituire un fondo di solidarietà comunale per imprese e cittadini meno abbienti, potrebbe rappresentare più di una boccata d’ossigeno per chi ha subito maggiormente l’attuale momento di crisi. Cosa ne pensa e come agirebbe nell’eventuale processo istitutivo? R.: Se i comuni potessero istituire dei fondi di solidarietà l'avrebbero già fatto. Oggi, far quadrare i bilanci è un'impresa immane, dubito che si potrà attuare. D.: Una delle criticità riscontrate a livello nazionale, è la mancata concertazione tra gli attori in grado di assumere decisioni e operare concretamente nell’emergenza, leggasi assenza di una cabina di regia unica. Da questa esperienza bisogna trarne vantaggio e organizzare i prossimi mesi al meglio delle proprie singole potenzialità comunali, tra mezzi e risorse umane. Come pensa di svolgere questo compito? Sarebbe opportuno coinvolgere tutte le forze politiche del paese, le associazioni sociali e di categoria? R.: Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo! Allora perchè puntare il dito contro il governo? Certamente di errori ne sono stati fatti, ma credo che ormai la situazione sia stata inquadrata. Se qualcuno parla di ’’modello Italia’’ vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto. Relativamente alla questione del coinvolgimento di tutte le forze politiche, affinchè si remi tutti nella stessa direzione, sono d'accordo. L’importante è che ognuno faccia la propria parte, nell'esclusivo interesse della gente e in questo caso della salute. Ma purtroppo l'esperienza mi ha insegnato che dove ci sono molti galli non fa mai giorno e quindi ci andrei cauto. D.: La fase due, e poi un occhio alla successiva, dove il cittadino sarà protagonista assoluto. Quanto incideranno le decisioni dei sindaci e che tipo di appello si sente di fare ai suoi concittadini? Come cambierà la vita dei singoli? Sono previste per i prossimi mesi, manovre di interesse collettivo? R.: Il cittadino dovrebbe essere protagonista sempre e non solo dopo situazioni particolari e gravi come quella che stiamo vivendo. I cittadini, specialmente quelli del prossimo futuro e cioè i giovani, dovranno a mio modesto parere, prendere in mano il loro destino e non soccombere e lamentarsi delle avversità della vita stessa. Tutti leoni da tastiera, ma quando c'è davvero da arrotolarsi le maniche c'è più desolazione di quella creata nelle nostre strade dal Covid 19. Nella mia vita sono stato e sono sempre fiducioso e positivo ma il prossimo futuro lo vedo incerto!




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