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PILLOLE DI TECNOLOGIA

Aggiornamento: 18 gen 2021

PILLOLE DI TECNOLOGIA

Scopo di questa serie di periodici appuntamenti, concordata con la Direzione di Fuoriporta. Fuoriporta online e Fuoriporta giornale sono gli unici mezzi di cui disponiamo, a Vico del Gargano, per comunicare con i nostri concittadini in modo da mettere in risalto i molteplici campi che possono e, senza dubbi debbono, essere motivo di pubblico dibattito. Sia con l’intenzione di informare che quella di criticare, certo con le forme ammesse dal garbo che ciascun relatore deve avere, con i suoi lettori.

Quello che mi piacerebbe trattare, è il vasto argomento, che oggi si dibatte a vari livelli, relativo alle moderne tecnologie che, dati i tempi che corrono oggi a velocità incredibili, influenzano, che ce ne si accorga o meno, in modo massiccio anche il vivere quotidiano di ciascuno di noi. Pensate a “grattacapi” come le APP, lo SPID, il CASHBACK per fermarci ai più recenti.

Per consentire di non dilungarci sulla vasta problematica, trasformiamo la sua diffusione come fossero le “mentine” di una confezione commerciale. Prendiamone una quando abbiamo cinque minuti di relax. Non ci farà assolutamente male!

Con nuove tecnologie intendiamo discutere di quelle inserite nel più ampio contesto dell’automazione, presa in considerazione in prima istanza, in tutte le attività fisiche che affiancheranno l’uomo nello svolgimento dei suoi lavori (robotica per esempio), che quelle cognitive che lo aiuteranno nella sua evoluzione intellettiva (calcolo quantistico e produzione di opportune macchine elaboratrici). In termini sociali, quindi, sia nella produzione dei beni che in quella dei servizi. Intendendo per servizi quelli di gestione che di amministrazione dei beni stessi e quelli che ci circondano e che ci è richiesto di mettere in atto per difenderci nel confuso, diabolico e dedaleo percorso della burocrazia.





Il 2020 ha, purtroppo, messo in evidenza le nostre fragilità di fronte ad alcune calamità che spesso nella nostra storia umana ci hanno colpito. Tutti abbiamo traccia delle pandemie raccontate nei libri di storia: la Peste durante l’Impero di Giustiniano, che nel 542 fu responsabile della morte di circa un quarto della popolazione dell’impero; la peste di Milano, così efficacemente descritta da Alessandro Manzoni nei “Promessi sposi”, che scoppiata nel 1300 in Asia fu portata in Europa verso la metà del 1300 e che, nel giro di 6 anni, causò la morte di circa 20 milioni di cittadini; l’influenza spagnola del 1918-19, che seppur diffusa in Francia, in America e in Africa venne chiamata “spagnola” in quanto la Spagna fu l’unica che ne diffuse la notizia (le altre nazioni europee erano impegnate nella “prima guerra mondiale”), si pensa che tale pandemia uccise circa 50 milioni di persone – un utile ed istruttiva nota, per noi che viviamo la pandemia Covid-19: durò circa 18 mesi e fu caratterizzata da tre successive ondate; in tempi più recenti quella nota con il nome di “Asiatica” che rilevata per la prima volta in Cina (sic!) nel febbraio del 1957 raggiunse l’Europa e gli Stati Uniti causando in tutto il mondo la morte di circa 2 milioni di persone.

Adesso viviamo la “nostra” pandemia: il COVID-19, che dalle cifre di oggi, 5 gennaio 2021, diffuse dal Ministero della Salute, parla di circa 85 milioni di casi confermati e di circa 2 milioni di morti. Cifre paurose considerando che ne siamo ancora profondamente coinvolti. C’è però, a mio parere, una notevole differenza tra le trascorse epidemie e questa. La società attuale attraversa un felice periodo di alta e rapida trasformazione tecnologica, tale da portare la pandemia sull’orlo della sconfitta, grazie a dei mezzi di ricerca, talmente raffinati da aver trovato, nel giro di circa un anno, il “vaccino” che la sconfiggerà! La battaglia contro di essa ha anche messo in risalto tanti altri aspetti dell’«oggi», come la facile diffusione delle informazioni – anche troppo facile spesso a scapito della verità – che ci consente, o meglio dovrebbe consentirci, di combatterla grazie a semplici e facili consigli come il mantenere le distanze tra noi stessi, il calzare delle idonee mascherine, igienizzare spesso le nostre mani e tenere sotto osservazione la nostra temperatura corporea.

Ecco, quindi che le novità epocali del vivere attuale ci invitano a cercare di capire ed evidenziare le differenze tra «allora» ed «adesso». Questo è possibile se esaminiamo quali sono le conquiste della ricerca che, grazie a moderne tecnologie, ha accorciato incredibilmente le distanze tra i vari scibili della conoscenza universale. (continua)


Pino Chiucini



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