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Raccolta sangue in tempi di pandemia: Vico c'è, la Fratres anche!

Intervista al Presidente del Gruppo Donatori di sangue Fratres di Vico del Gargano, Giuseppe Chiucini


D.: Come è cambiata la Fratres in tempi di Covid-19?

R.: Certamente anche la Fratres ha risentito, come tutte le altre associazioni, della Pandemia, ma il sistema sangue continua a lavorare per garantire scorte di sangue sicure ed adeguate a livello nazionale. Io posso parlare forse con la voce di che si trova al fronte narrando le nostre vicissitudini, le nostre emozioni. La raccolta del sangue dei Gruppi Fratres ha uno svolgimento strettamente legato alle condizioni/situazioni locali, come la presenza o l’assenza di un Ospedale, di un Centro Trasfusionale, di un Distretto Socio Sanitario. Il nostro Gruppo che ho oggi il piacere e l’onore di presiedere raccoglieva il Sangue intero presso il DSS n° 53 di Vico del Gargano. La raccolta avveniva nelle giornate festive quando gli ambulatori erano privi da impegni sanitari professionali e disponibili per la sistemazione del Centro Trasfusionale di San Giovanni Rotondo che veniva a Vico per effettuare la raccolta. Con l’esplosione terrificante del Covid_19, per assicurare un adeguato livello di scorte di sangue ed altri emoderivati si è dovuti ricorrere ad un diverso rapporto tra il Gruppo Fratres ed il Donatore.


D.: Cosa intende per un diverso rapporto?

R.: Il rapporto Fratres/Donatore è stato nel nostro caso messo subito in difficoltà per l’impossibilità di utilizzare i locali del Poliambulatorio del nostro Distretto in quanto, per decreto presidenziale, tutti i laboratori venivano chiusi al pubblico. Non mancava però in noi la voglia di contribuire a combattere l’iniziale lamentata mancanza di sangue. Con accordi diretti con il Centro Trasfusionale di San Giovanni Rotondo ci siamo resi disponibili ad effettuare le raccolte con una diversa modalità: raccogliere il sangue intero nell’autoemoteca.


D.: Dove avete sistemato l’Autoemoteca ed ospitato il personale del C.T.?

R.: Questo è stata la prima difficoltà da superare. Qualcuno ha ricordato che in altre occasioni e diversi eventi ci si era appoggiati nei locali dell’ex Centro di Addestramento professionale situato sul lato destro della medioevale bella chiesa di San Pietro. Con l’intermediazione della gentile Ida Baldassare siamo arrivati a Padre Francesco, il responsabile dei Frati Cappuccini di Vico del Gargano e dei locali suddetti. Il Padre, che ha elogiato il fine della necessità, si è reso subito disponibile per metterci a disposizione temporaneamente i locali. Ci sono così state messe a disposizione due belle stanze dove ospitare il medico ed il tecnico e abbiamo anche superato il problema del notevole ingombro dell’autoemoteca, grazie all’ampio spiazzo di fonte alle stanze.


D.: Dopo il "restate a casa" e le varie disposizioni dei DPCM, come avete potuto far muovere i donatori ed evitare l’imposizione di distanze, maschere e ancor più assembramenti?

R.: Vero, questo è stato il secondo e più duro ostacolo da superare. Dopo aver sondato le autorità amministrative locali e quelle dei responsabili alla sicurezza come il Corpo dei Carabinieri ed i Vigili Urbani, abbiamo contattato via WhatsApp tutti i nostri donatori invitando quelli che si trovavano nella possibilità di donare di proporsi per il giorno fissato. Una volta avuta la loro disponibilità ed averli presi come donatori prenotati, abbiamo consegnato loro il modulo di selezione del donatore di sangue e di emocomponenti, detto questionario anamnestico, invitandoli a compilarlo e riconsegnarcelo prima possibile e non oltre il pomeriggio che precedeva la raccolta. Avuto il questionario abbiamo suddiviso i donatori in gruppi che avremmo chiamato con la cadenza legata al prelievo così da evitare la possibilità di assembramenti.


D.: Come avete superato la mancanza di mascherine e guanti che a Vico del Gargano erano difficilmente reperibili?

R.: In questo contesto abbiamo pregato il Centro Trasfusionale di portarci le maschere ed i guanti per il numero dei prenotati che è stata l’altra bella scoperta: più di cinquanta!


D.: In conclusione come si è svolta la prima donazione e le seguenti?

R.: La prima è stata quella che più ci ha coinvolti. Almeno sotto il profilo della pressione psicologica: il Personale dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo, le mascherine, i guanti, noi di fronte ai donatori!

Vincere la voglia di salutare e/o abbracciare gli amici…. insomma è stata la più dura e, forse, la più bella. Sotto un altro profilo, più goliardico, bellissima è stata anche l’ultima di Giovedì 14 maggio. La donazione, che già in tempi anti Corona Virus era stata programmata per i Liceali dell’istituto Publio Virgilio Marone, ha visto nonostante la chiusura delle scuole una buona affluenza di giovani diplomandi. Una in particolare ha impreziosito la giornata di raccolta: la bellissima liceale Noemi Solimene che si è voluta fare (e ha fatto anche a noi) un bellissimo dono in occasione del suo DICIANNOVESIMO COMPLEANNO: DONARE IL SANGUE!

D.: Nella cura del Covid-19 si parla, in questi giorni, di “plasma iper immune”. È una raccolta che si fa anche presso il vostro Gruppo?

R.: No. Il nostro Gruppo raccoglie solo “sangue intero”. Ti ringrazio comunque per la domanda, perché quello della raccolta del sangue e degli altri emoderivati come il plasma e le piastrine, è un problema che bussa spesso alla nostra porta. Penso a Vico del Gargano come il paese “Caput Nord Gargano”. La sua disposizione geografica lo rende idoneo a disporre di servizi particolari tra i quali, nel nostro ambito di competenza, quello della raccolta in argomento. La difficoltà oggettiva è forse legata al costo delle apparecchiature necessarie, alla loro conduzione, gestione e conservazione. È fuor di dubbio che il servizio, che potrebbe essere svolto dal Distretto Socio Sanitario n.ro 53 in Vico del Gargano, coinvolgendo i paesi viciniori come Cagnano Varano - Carpino - Ischitella - Peschici - Rodi Garganico, risulterebbe di enorme utilità per i Centri Trasfusionali interessati.


D.: Quindi in fondo non è poi andata tanto male!?

R.: Vero non è andata male. Consentimi di chiudere questa intervista con un plauso rivolto a tutti, ripeto TUTTI, i componenti collaboratori del nostro Gruppo. Nonostante che il Covid-19 abbia messo da parte una delle belle pratiche che si svolgevano le Domeniche della solita donazione mensile, cioè, la possibilità di partecipare tutti alla donazione (ed al banchetto finale) e quindi lasciando solo a tre persone l’arduo compito della raccolta “covidiana”, tutti sono stati presenti nei consigli, nelle proposte e nell’offrirsi a collaborare fisicamente! Non era possibile, ci saremmo dati fastidio! Tra pochi giorni avremo un’altra donazione. Avremo altri donatori! Quindi concludo ringraziando anche, ed essenzialmente, tutti coloro che ci consentono di renderci utili alla società: I DONATORI!

Consentimi un fuori onda con due notizie di un certo interesse relative al nostro Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Vico del Gargano: il Gruppo è stato diretto per molti anni dall’attuale Presidente Nazionale della Fratres prof. Vincenzo Manzo, inoltre tu sai che la Fratres nacque in Toscana, io sono (tenterei di dire ero) toscano. Io sono l’unico toscano, fuori dalla Toscana, Presidente di un Gruppo donatori di sangue Fratres.


Grazie Pino, tu sei un vichese, un garganico, un italiano, un Presidente!



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