Nella classifica delle «cose più fastidiose», oltre ai tempi biblici di attesa per un esame clinico di media complessità, è sicuramente annoverabile tra i primi posti «la lentezza» della burocrazia e l’atavico «squillo» del telefono a cui nessuno risponde.
Ho provato ad ascoltare le giustificazioni e le motivazioni ma sinceramente non mi hanno convinto.
L’estate vichese è alle porte e il programma delle manifestazioni si preannuncia ricco di grandi nomi dello spettacolo, del teatro e della musica.
Speriamo che la nostra cittadina, come da tradizione, dimostri i suoi modi e il suo garbo nell’accoglienza e nella ricettività, iniziando magari dalle strade e dalle piazze percorribili.
Capitolo a parte i parcheggi, ma avremo modo di parlarne.
In questi giorni non si fa altro che «vantarsi» di voli, di aeroporto e di sanità.
Volevo ricordare ai «portatori sani di successi», che già negli anni 2000 a Foggia si volava e un certo «ospedale di comunità» era già funzionante a Vico del Gargano.
Di solito si gioisce per ciò che si inaugura...
Una volta i piccoli paesi si alimentavano di pane e pallone e molti dei nostri ragazzi erano «distratti» dai campi di terra e di sabbia con magliette sudate su terreni sparsi in tutta la provincia.
Oggi l’attività più praticata è il «calciophone». Lunghissime gare sul divano o sulla poltrona di casa che vede protagonisti due solo atleti.
La lista delle attività svolte con il telefonino potrebbe allungarsi ma non è necessario ricordarvele. Ormai è di dominio pubblico.
Trascorriamo ore e ore con il nostro insostituibile amico, confidente, alleato, complice e collaboratore fedele ed abbiamo stravolto il nostro modo di vivere, di pensare, di intervenire, di socializzare, di lavorare.
Una volta esisteva «l’opinione pubblica» che caratterizzava e poneva argomenti di discussione e di confronto.
Esistevano i partiti politici, luogo di riunione, di programmazione, di condivisione e talvolta di scontri.
Esisteva una vera rappresentanza, fatta da uomini schierati che partecipavano in modo costante e impegnato ad attività culturali e politiche.
Oggi, purtroppo, tutto o quasi, è stato demandato alla forza dirompente della rete e dei social, dove tantissimi confondono il verbo essere o avere con gli (h)anni che passano...
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