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La Settena, una Lode alla Vergine Addolorata


La Settena, una Lode alla Vergine Addolorata

“A voi sia merto, ed a Maria corona,

far eco al suo dolor con flebil canto.

Se senso di Pietade in voi risuona,

che Maria fin che vive al pianto”1)

La Quaresima: “tempo di preparazione alla Pasqua di Resurrezione per ogni cristiano”, quaranta giorni ricchi di significato; fede, liturgia, sono aspetti che hanno influenzato nel corso dei secoli le manifestazioni della pietà popolare.

La devozione ai Sette Dolori di Maria, corrisponde ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo e nella pietà popolare ritroviamo anche le Litanie dell’Addolorata, ove la Vergine è implorata in tutte le necessità, riconoscendole tutti i titoli e meriti della sua personale sofferenza.

La tradizione popolare ha identificato la meditazione dei Sette Dolori, nella pia pratica della Via

Matris, che al pari della Via Crucis, ripercorre le tappe storiche delle sofferenze di Maria e

sempre più numerosi sorgono questi itinerari penitenziali, specie in prossimità di Santuari Mariani. rappresentati con sculture, ceramiche, gruppi lignei, affreschi.

Vico del Gargano è uno dei paesi dove si può cogliere il frutto della tradizione in special modo per quanto riguarda la pietà popolare nella preparazione alla Pasqua e nei riti della Settimana Santa.

Tappa indicativa del cammino di fede, in avvicinamento alla Pasqua, continua a rimanere il Settenario sui dolori della Beata Vergine Maria; comunemente conosciuto come La Settena.

La celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine, già introdotta alla terza domenica di settembre nel 1692 da Papa Innocenzo XII, trovò nuovo impulso nel 1714 quando fu approvata l’ulteriore celebrazione in onore dell’Addolorata, da tenersi il venerdì antecedente la Domenica delle Palme. È importante rilevare come la diffusione della celebrazione dei Sette Dolori di Maria, iniziata a diffondersi ad opera dei Serviti nel XIII secolo, trovò nuovo impulso nei secoli successivi ad opera delle Confraternite.

Le espressioni artistiche

Il culto e la devozione verso la Vergine Addolorata, lungo i secoli, si sono manifestati attraverso le multiformi espressioni dell’arte, come la pittura, la scultura, la musica, la letteratura e la poesia; frutto dell’opera dei più grandi artisti, che secondo il proprio estro, hanno voluto esprimere in primo luogo la grande sofferenza di Maria

In virtù del culto così diffuso all’Addolorata, in ogni città o paese si trova una chiesa dedicata alla Madre dei Dolori. A Vico del Gargano troviamo la cappella a lei dedicata, nella chiesa del Purgatorio sotto il titolo di Santa Maria del Suffragio, ove ha sede la Confraternita dell’Orazione e Morte. I documenti dei primi decenni del XVIII secolo non forniscono notizie sul culto dell’Addolora nella chiesa del Purgatorio di Vico del Gargano dov’era già presente la Confraternita dell’Orazione e Morte dal 1678:

Sono gli accademici della Società degli Eccitati Viciensi ad accogliere universalmente, la Beata Vergine Maria dei Sette Dolori come protettrice del loro sodalizio, istituito nel 1759, e scelgono come sede delle loro adunanze, la chiesa del Purgatorio.

Gli Accademici nell’adunanza del “... 27 marzo 1760, giorno precedente alla commemorazione dei Dolori della stessa Madre di Dio” recitano una “Corona di Sonetti intessuta alla Regina del Cielo addolorata secondo l‘ordine degli avvenimenti dolorosi nella sua vita, dagli Accademici Eccitati Viciensi, che vivono sotto il validissimo di lei Patrocinio”: Sono 16 composizioni nei quali, la Fede e l’amore verso Maria si traspone in poesia.

La celebrazione della Settena ancora oggi ha luogo nella chiesa del Purgatorio a cura della Confraternita dell’Orazione e Morte; consiste in sette meditazioni tenute da un padre predicatore, accompagnati da canti liturgici e devozionali, intonati dal coro della confraternita e dai fedeli.

Il venerdì precedente la Domenica delle Palme, giorno in cui si onora l’Addolorata, tutto il popolo intona un accorato inno Ai Tuoi piedi o bella Madre composto dal padre Redentorista Barilli. Come da tradizione, antistante la chiesa, a seguire, si consuma un grande falò. Il culto dell’Addolorata è stato interiorizzato dal popolo facendone crescere la devozione, in periodi grami in cui solo la fede poteva dare forza di vivere; ogni persona bisognosa di misericordia attraverso le litanie, si affida alla comprensione della Vergine Maria e in Ella ripone le sue speranze.

Nicola Parisi

1) Dal sonetto coronale retrogarado, Corona di Sonetti intessuta alla Regina del Cielo.. 27 marzo 1760. In Accademia degli Eccitati Viciensi, F. Fiorentino, Edizioni del Rosone 2003 pag. 110


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