Acquazzone: come raccontare il cambiamento climatico?
- Redazione di Fuoriporta
- 3 giorni fa
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Giovedì 3 luglio 2025, ore 21.00, Largo Castello, primo appuntamento artistico nell'ambito della rassegna culturale Agorà, promossa dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Vico del Gargano.
Acquazzone (appunti di una vacanza)
parte da una domanda: come raccontare il cambiamento climatico?
Un posto di mare, tutto parte da lì. In questo posto di mare camminano i nostri personaggi, camminano verso la fine del mondo emerso, ma ancora non lo sanno, si lasciano alla spensieratezza estiva, rimandando i problemi a settembre, come facciamo anche noi. Dopo i vari avvertimenti, la tragedia che incombe, gli scioglimenti di ghiacciai e le continue piogge ed alluvioni, la terra è completamente sommersa. L’umanità non è pronta a colonizzare Marte, come si pensava, ma costretta a prendersi le acque. I corpi cambieranno, si adatteranno a questa vita e si ricorderà con dolore la terra emersa. L’umanità si estinguerà ma il mondo andrà avanti, come sempre. Prima della fine del mondo il canto disperato dei protagonisti che forse per una sola volta si sentono liberi di fare e di dire quello che vogliono.
Il monologo parla in primo luogo della tragedia climatica che si abbatte ma del destino dell’umanità, dei loro ultimi momenti e della resa dei conti, del tentativo
di riparare la loro vita, forse solo grazie all'immaginazione, oppure con un atto di coraggio improvviso, 'protetti', della fine del mondo. Lo spettacolo unisce momenti di prosa alla poesia performativa, improvvisazione col pubblico e narrazione distopica.


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