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Aspettando la primavera...

Anno nuovo e vecchi impegni da parte degli amministratori garganici. Ai problemi irrisolti si aggiungono nuove idee progettuali.

Parte da Rodi Garganico, con il sindaco Carmine d’Anelli capofila dell’operazione, una delle più stimolanti scommesse in terra garganica: la creazione di una città metropolitana, una sorta di unione di comuni.

Tutti i sindaci interessati sono consapevoli dell’importanza e delle potenzialità di questa ritrovata unità di intenti e non vogliono perdere altre occasioni.

In parallelo fari puntati sulla sicurezza stradale, sull’emergenza animali selvatici sulla strada a scorrimento veloce, ormai da diversi anni all’attenzione delle autorità preposte. Grande mobilitazione da parte di consiglieri comunali e di un neonato movimento cittadino per la sicurezza stradale.

La Puglia ormai si avvia verso le Regionali anche se ancora non c’è una data ufficiale. Tante le ipotesi su nomi e candidature a partire dalla carica di presidente: Emiliano o De Caro?

Per moltissimi esponenti del centro sinistra non ci sono dubbi. L’esperienza del già sindaco di Bari è considerata di alto gradimento per la sua brillante attività amministrativa, per l’empatia e la capacità di attrarre elettorato tradizionalmente di centrodestra, in attesa delle decisioni in merito alle note vicende del Comune di Bari. Si chiuderà definitivamente l’esperienza di Michele Emiliano? Sicuramente sarà della partita con le sue liste civiche.

Intanto una nuova norma, proposta dai consiglieri Scalera e Pagliaro e approvata con voto segreto, prevede le dimissioni dalla carica di sindaco, per chi intende candidarsi alle elezioni regionali, con almeno sei mesi di anticipo...

Ma il centrodestra come si prepara alla competizione?

Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute in carica è un nome molto gettonato nei corridoi dei palazzi romani, che scalda i militanti come pure il giornalista e conduttore televisivo Nicola Porro, che oltre alla sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone ha incassato qualche “placet”. Raffaele Fitto, l’uomo di ogni stagione e con il vento favorevole della Meloni, a parere di molti esperti, sarebbe il candidato ideale. Ma dopo l’importante e prestigioso incarico a Bruxelles, è ormai utopia.

Uno dei primi problemi da affrontare subito è quello della partecipazione. I cittadini ormai, uno su due, sono sempre più lontani, distanti dalla politica. E’ questa la prima vera battaglia elettorale. L’assenza di partecipazione è il nodo centrale per chiunque intende occuparsi dei problemi dei cittadini e magari risolverli. E’ la prova di una sfiducia continua, di una speranza perduta.

Ritrovare un senso a questa politica a partire dai piccoli comuni è la vera sfida. Morta e sepolta è la partecipazione democratica, dove le liste per le amministrative sono basate più sulla capacità di “portare voti” che di portare idee e dove la mancanza di meritocrazia, la poca alternanza tra persone candidate, litigiosità, guerre intestine per incarichi e incaricati... hanno dato il colpo di grazia.

Per non alterare le dinamiche basilari della vita democratica occorre una grande e decisiva inversione di marcia.

Sento parlare di candidati locali alle prossime consultazioni regionali.

Mi chiedo. Quanto dobbiamo aspettare per ascoltare la voce di un politico, di un amministratore, di un partito o movimento che sia? Dobbiamo conoscere le liste dei partiti e quelle collegate ai candidati presidenti, per assistere ad un minimo di dibattito pubblico?

La passione per la politica e l’impegno personale è il più bel “servizio” che si può rendere alla comunità.

Ma non facciamolo diventare un mestiere.

Chi oggi o domani sceglie di “fare” politica, deve giurare solennemente di impegnarsi in prima persona per ridare un significato autentico al termine “partecipazione” e dare un senso alla sua azione politica.

Più persone partecipano, più idee si mettono in circolo, meno errori vengono commessi.

Scriveva don Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia”.


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