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LA LEGGENDA DEL PASTORELLO MUTO CUI APPARVE LA MADONNA

LA LEGGENDA DEL PASTORELLO MUTO CUI APPARVE LA MADONNA

(versione di D. Maria Fini - traduzione in nota)


di Michele Tortorella dal libro "Viconemi"


C’era un pastorello sordomuto di nome Donato della famiglia di Natycchy, che abitava al casale e che andava a pascolare le poche pecorelle sopra la fontana sotto la strada che scende alla contrada la Nucicchia. 273

Un giorno andò e trovò una donna seduta sopra una murgia, sopra una pietra, che appena giunse il pastorello lo chiamò. Dunà, Dunà.!!

Rispose: Ky ddycy?

Voglio una pecoruccia

E lui: Ghe ddummannà a taty

E la signora disse.:Vall a ddumannà

Donato: Signò, tynymy i pecury, guardyly tu.

Rispose : Va pu iy sycury.

Va alla casa e chiama : Mà !

La Mamma: Tu parly?

Donato: Mà addà ci sta na femmyny assyttaty supra a na petry e m’ha cyrcaty na pecuruccy.

Ecco arriva il padre e sente il figlio parlare.

La mamma: Pè, lu synty ky dycy u’ quatrà? Na femmyny l’ha cyrcaty na pecury e ghyssy ha rysposty ca gava cyrcà u pyrmessy a taty. Il padre disse al figlio: curry presty e dì a sygnory chy cy pigiassy tutty i pecury ca iy venghy appressy a te. 274

Corsero e la donna era ancora la seduta e il ragazzo le disse . Taty m’ha dytty pyghytly tutti quanty i pecury.

Il padre non vedeva nessuno e non udiva le parole della signora.

Il ragazzo disse: Tà, a syntuty, ny vò guna suly, a chiu piccynenny. Y cy ly vogghy dà tutty quanty, ma come vo fa chy facessy, addumannyly accomy cy chiamy.

Donato disse. Bella fè, e tu accomy ty chiamy?

Rispose: Maria.

Ah, disse il padre, quessy yè santa Maria. La Madonna intendeva dire che voleva una chiesetta piccolina, la piu piccola di Vico, con la pecoruccia.


(….appena giunse il pastorello lo chiamò.Donato, Donato! - Rispose: che dici?-Voglio una pecorella- e lui: devo chiedere a mamma.- E la signora disse. Vai a chiedere.- Donato: signora tenetemi le pecore.-Rispose: vai puoi andare tranquillo -Va alla casa e chiama: mamma!- La mamma: ma tu parli? Donato: mamma lì c’è una donna seduta su una pietra e mi ha chiesto una pecorella.-Ecco arriva il padre e sente il figlio parlare. -La mamma: Pietro! Lo senti che dice il ragazzo? Una donna gli ha chiesto una pecorella e lui ha risposto che doveva chiedere il permesso a papà. - Il padre disse al figlio: corri, presto! E dì alla signora che si prendesse tutte le pecore ed io vengo dietro a te. - Corsero e la donna era ancora seduta e il ragazzo le disse. Papà mi ha detto prenditi pure tutte le pecore.- Il padre non vedeva nessuno e non udiva le parole della signora. - Il ragazzo disse: Papà hai sentito? Ne vuole una sola, la piu piccola. Io gliele voglio dare tutte, ma come vuol fare che faccia. Chiedile come si chiama.- Donato disse. Bella signora come ti chiami. Rispose: Maria!.- Ah disse il padre. Lei è santa Maria…. Maria)


Il padre vendette le pecore e costruì sul posto ove era seduta la Madonna una cappellina piccolina ma si affligeva perché nell’edicola non c’era nessuna figura, né pittura, né statua e soldi non ne aveva piu per comprarla: Mentre pensava a fare una colletta per pagare una statuetta e pregavano padre e figlio nell’edicola entrò un giovane e domandò: perché stai così afflitto e preoccupato?

Rispose perchè ci vorrebbe una statua. La chiesetta c’è ma una statuetta manca.

Rispose il giovane: non ti preoccupare, prendi una pietra, mettila dentro l’edicola, chiudi la porta con la chiave e non aprirla prima di 33 giorni perché se l’apri prima avrai un dispiacere.L’uomo pregava ed aspettava col figlio e durò fino al 32 giorno e allora non ne potette piu, si fece vincere dalla tentazione d’aprire e aprì. Meraviglia! C’era una bellissima statua della signora seduta sulla roccia col vestito rosso, il manto celeste trapuntato di stelle con Gesu’ Bambino in braccio. Però la statua era incompiuta, mancava una mano ancora grezza…

Racconto estratto da carte manoscritte senza indicazione dell’estensore già in possesso di Donna Maria Fini (primi anni del secolo trascorso) la quale affermava di aver ascoltato questa versione dalla popolazione di Vico ed in particolare da suo nonno Michelantonio Mascis.

Altre versioni sostanzialmente simili si raccontano e si tramandano.

Un punto assai importante e cruciale di differenza, e non è poco, sembra essere proprio il nome del pastorello chiamato a volte Donato come nel racconto riportato della Fini, od anche Matteo fu Pietro (sic) (manoscritto di D.Antonio Miglionico) oppure semplicemente Matteo (manoscritto di P. Cristoforo Javicoli) cui viene attribuito il cognome di Della Malva.

Si è concordi sulla data dell’apparizione fissata, guarda caso, proprio il 9 maggio 1238 verso le ore 11, come riferisce don Antonio Miglionico; d’accordo col Miglionico è sostanzialmente anche un breve scritto di padre Cristoforo Javicoli del 10 ottobre 1979. Particolari precisi ma improbabili od incredibili vengono inoltre forniti da piu parti: secondo alcuni scritti il pastorello abitava in via Terra dirimpetto a Giovanna Maria Fazzano (sic) e solo per un caso non si fornisce persino il numero civico, mentre per altri abitava al rione Casale, un rione che nel 1238, se si da per buona la data dell’apparizione, di certo non poteva esistere essendo stato il quartiere in oggetto fondato da immigrati illirici in fuga dai Balcani qualche secolo dopo;


La leggenda del pastorello muto cui era apparsa la Madonna non è retaggio solo delle tradizioni vichesi. Anche altrove si ricorda il fatto prodigioso.



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