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Immagine del redattoreComunicato stampa

La poesia e il Natale...

"Gentile Direttore,

desidero fare i miei più sentiti Auguri di un sereno Natale a tutti voi di Fuoriporta web e ai vostri lettori. Invio una mia poesia natalizia e il video della sua rappresentazione scenica di qualche anno fa a Santa Croce del Sannio (Bn) grazie agli attori del locale Gruppo Teatrale, con la regia di Nicolina Zeoli e con la sottoscritta autrice quale "voce narrante". Le invio anche un articolo de "Il Sannio quotidiano", pubblicato all'epoca, che illustra il contesto di questa rappresentazione e parla della poesia, che vuole essere una riflessione sul Natale. Grazie, e Auguri di buone Feste a tutti!


UN PRESEPE IN CITTÀ

Si avvicinava il giorno di Natale e in città cresceva l’ansia alacremente di preparar cenoni e di tenere a mente acquisti e doni del tempo augurale. Ma in una piazza in mezzo a tanta gente cuori fedeli al senso del Natale dettero vita a un Presepe vivente, il segno dell’evento spirituale. E in quella rassegnata frenesia ci fu chi ebbe una folgorazione davanti a San Giuseppe e a Maria stretta al piccolo Gesù con devozione. Si fermò la gente trattenendo il fiato a quella vista di amore e tenerezza : chi volle fare al bimbo una carezza, chi, nell’incanto che si era creato, si inginocchiò e depose la sua croce levando chiara e forte questa voce : “Non metto, mio Signore, ai tuoi piedi doni preziosi insieme a incenso e oro, ma la disperazione, come vedi, di un uomo che ha perso il suo lavoro… Tu che del campo hai lodato i gigli sono certo che aiuterai i miei figli…” Come un’ eco da una donna uscì un lamento : “Tu che hai guarito i lebbrosi sulla via dammi la fede in questo momento per affrontare una triste malattia…” Un giovane, nato in terre lontane, fece sentir la sua testimonianza : “A Te mi rivolgo, Dio di fratellanza. Senza riserva hai dato il Tuo pane al povero e al ricco, al santo e al peccatore. Perché i Tuoi figli bianchi guardano il colore della mia pelle e non quella del mio cuore?” Una vecchina col capo reclinato fece uscir dal suo petto tutto il fiato : “Sei venuto a redimere i peccati e a portare la pace sulla terra : fa’ che nel mondo non ci sia più la guerra, né barriere tra i popoli o steccati. Tu che sei stato prima un bambino salva i piccoli da un mondo di violenza perché l’Amore è il nostro destino e ci hai detto che non possiamo farne senza.” Si fece sera e per la città corse una scia fatta di tanti messaggi di speranza che risuonavano in perfetta armonia intrecciandosi come in una danza. Fu un’emozione che dette i brividi alla pelle… … il cielo vide e si riempì di stelle.


Maria Carmela Mugnano




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