Le abbondanti piogge di settembre e il clima favorevole hanno creato le condizioni ottimali per «un’esplosione», tanto attesa quanto apprezzata, di funghi commestibili.
I boschi del Gargano sono stati letteralmente invasi da appassionati, dilettanti, professionisti, famiglie intere.
Per molti un toccasana anche dal punto di vista economico, motivo sempre valido per raccogliere a tempo pieno un prodotto del bosco molto apprezzato sulle tavole di tutta Italia.
In attesa della stagione olearia, il reddito occasionale è legato alla generosità di madre natura che riesce sempre a mantenere un giusto equilibrio (a differenza di molti umani).
Problemi invece sul fronte dell’acqua potabile con un preallarme generale dovuto alle temperature oltre la media, alla mancanza di precipitazioni nei territori dove sono situate le fonti interregionali da cui si approvvigiona la Puglia e da sprechi e perdite sulle condutture.
E pensare che il solo territorio di Vico del Gargano può vantare la presenza di tantissime sorgenti, molte delle quali di pubblico dominio. Se solo trovassimo il modo di recuperare questa preziosa risorsa.
Fino a pochi anni fa erano perenni e in ottimo stato, ma il cemento e molte «opere» dell’uomo ne hanno sancito la scomparsa. Quelle poche ancora capaci di «far sgorgare» lo zampillo saranno tra breve solo un lontano ricordo(?)
Noci, castagne e funghi sono un biglietto da visita invidiabile ed un attrattore incredibile per il turista esperienziale che durante i mesi autunnali si affaccia in paese, tra le viuzze del centro storico e la spiaggia deserta della nostra marina.
Una festa del «porcino», del «galletto» o del «zappino» con tanto di mostra e vino novello come si faceva una volta, potrebbe essere riproposta con rinnovato slancio.
Sulla questione «olio» vi rimando alle pagine interne ben descritta da bravi relatori.
Intanto i colori bianco verdi e le bandiere ritornano a sventolare sullo stadio «M. Gurliaccio», completamente rinnovato e pronto ad ospitare nuove ed entusiasmanti sfide calcistiche.
Occorre riempire gli spalti e tifare Vico!
Volevo ringraziare Jacopo Pacini, Ezio Caliri, Teo Vlasis, Rocco Caputo, Francesco Colafrancesco, Rocco Angelicchio, Titino del Conte e Ludovico Angelicchio per aver dato ai nostri ragazzini l’opportunità di avvicinarsi al calcio e di continuare il lavoro dell’indimenticato Raffaele Marcantonio, nel difficile cammino della formazione e dell’educazione ai valori sportivi.
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