Testimonianze di Fede del popolo di Vico al SS. Crocifisso del Convento dei Cappuccini
- Nicola Parisi
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La fede che abbiamo professato, attraversando la porta della Chiesa giubilare di San Pietro in Vico del Gargano, nei giorni 27-31 marzo costituisce anche la conferma della devozione che, il popolo di Vico e dei paesi limitrofi manifestano venerando il miracoloso Crocifisso, da oltre tre secoli custodito nella chiesa del Convento dei Padri Cappuccini.
La festa del SS. Crocifisso convenzionalmente è fissata a Vico come anche nella chiesa della SS.ma Annunziata sul lago di Varano nel giorno 23 aprile. Il popolo per antica tradizione, ha sempre portato processionalmente, il SS. Crocifisso in Chiesa Madre, in occasione della siccità o di calamità, invocando la sua protezione con giorni di preghiera da parte del clero e del popolo.
L’Archivio Storico della Chiesa Madre ci restituisce significative notizie che attestano l’antico legame di fede e devozione verso questa sacra immagine di Cristo.
Nel Registro dei Matrimoni 1667-1695 è riportato nella nota del 14 maggio 1684: Premesse le tre solite denunce in tre giorni in tre giorni festivi di precetto fra le solennità della messa, cioè la prima à dì primo maggio giorno festivo delli Santi Apostoli Filippo, e Giacomo; la seconda à dì 3 di detto giorno festivo dell’Inventione della Santa Croce e la terza a 7 di detto giorno di Domenica, due denunce in questa Parocchial Chiesa dell’Assunta della Terra di Vico, cioè la prima e la terza, et la seconda nella Chiesa dei Padri Cappuccini dove nel sudetto giorno dell’Inventione della Santa Croce per antica consuetudine da cotesto Clero, e Capitolo si fa la processione, e si canta la messa con grande concorso del Popolo.
La festa dell’Invenzione della Croce è la testimonianza, più antica nel popolo di Vico, della devozione al SS. Crocifisso nel convento dei Padri Cappuccini di Vico del Gargano.
L'invenzione (o "ritrovamento") della Santa Croce ad opera di Sant'Elena, madre dell'Imperatore Costantino, avvenne a Gerusalemme nel 327 in un luogo non molto lontano dal Calvario. Nonostante la riforma liturgica del 1969 abbia soppresso alcune feste per la Chiesa universale, scegliendo di eliminare questa in favore di quella dell'Esaltazione (14 settembre), la Chiesa di Gerusalemme ha voluto conservare il ricordo di questa festa che in precedenza si celebrava il 3 maggio ma poi è stata spostata al 7 dello stesso mese. Questa data permetteva così di restare all’interno del tempo pasquale, unendo il mistero della Croce a quello della Resurrezione, ricordando quel 7 maggio 351, giorno in cui, come scrive San Cirillo, "una enorme croce luminosa apparve nel cielo, sopra al Santo Golgota, e si estendeva fino al Monte degli Olivi".
La ricorrenza dell'Invenzione della Santa Croce viene ancora oggi celebrata in Terra Santa il 7 maggio, con la solenne Celebrazione Eucaristica e la Processione verso l'Edicola del Santo Sepolcro con una delle Reliquie della vera Croce esistenti.
Il secondo riferimento storico a testimonianza della devozione al miracoloso SS. Crocifisso è contenuto nel Libro delle Conclusioni del Capitolo della Chiesa Madre sotto la data del 30 aprile 1914. L’ Arciprete del tempo don Michele Sciscio raduna nella sagrestia della Collegiata i capitolari per discutere della condotta da tenere a riguardo della processione indetta dai Padri Cappuccini. -Ordine del Giorno-
Considerato che la statua del SS. Crocifisso a memoria di uomini e non esclusi i vecchi canonici, compreso il pro-Vicario Calderisi, è stata sempre e solamente rilevato dal Rev.mo Capitolo e nelle sole occasioni di siccità e calamità percorrendo la via diritta dal Convento alla Chiesa Madre e viceversa:
Considerato che al presente non si è verificato nessun fatto straordinario da indire simile processione:
Considerato che portare in giro la Statua senza ragione alcuna sarebbe un diminuire nel popolo quello slancio ardente di fede, che si suscita nelle grandi sventure:
Considerato che per questo nel 1909 il Capitolo di quel tempo disapprovò tale processione, che allora si tentò ma che poi non ebbe luogo.
Questa nota storica fa sorgere due interrogativi. Il primo è se la processione in parola fosse quella riferita alla festa dell’Invenzione della Croce che si celebrava ai primi di maggio, tenuto conto dell’adunanza dei sacerdoti capitolari sotto la data del 30 aprile.
Il secondo interrogativo riguarda invece la processione in occasione di siccità o calamità in cui sempre e solamente il Capitolo era autorizzato a rilevare processionalmente il miracoloso Crocifisso, indicandone anche il percorso. Inoltre, e appare strano, non compare alcuna menzione specifica riferita alle confraternite, che esistevano e sicuramente partecipavano a queste processioni.
Molto importante appare invece la sottolineatura riferita allo slancio ardente di fede del popolo, verso la statua del SS. Crocifisso, in particolare in occasioni di grandi sventure.
Ancora oggi il popolo di Vico esprime, attraverso le manifestazioni nate della pietà popolare la su fede in Cristo risorto con la festa del SS. Crocifisso in tempo di Pasqua e con la celebrazione della Settena nei giorni che precedono la festa dell’Esaltazione della Croce il 14 settembre.
Nicola Parisi

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