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W San Valentino restaurato!

Riproponiamo i lavori di restauro della statua di S. Valentino

(Vico del Gargano, 15 Febbraio 2018)


Sono trascorsi quattro secoli da quando, nel 1618, il giovane prete Valentino, martire a Roma nel III secolo d.C., sulla via Flaminia, fu eletto patronus principalis di Vico del Gargano a intercessione del popolo e protezione dei campi e soprattutto dei “giardini” - gli agrumeti - da sempre ricchezza e vanto della comunità garganica.

Fulcro del culto e della devozione è la statua, a grandezza naturale, che, raffigura il santo in abiti liturgici e con la pianeta dorata, ornata da preziosi ricami; il santo volge lo sguardo al popolo protetto cui, con gesto intercessorio, indica il cielo.


La statua giunse a Vico nel giugno del 1847, in un momento particolare della storia della comunità che segnò il rilancio del culto al santo patrono, protettore degli agrumeti dai geli invernali. Non a caso essa fu commissionata, per la celebrazione della festa di febbraio e in sostituzione dell’antico busto seicentesco, dall’Università (la Civica Amministrazione) che impegnò ben duecento ducati, mentre altri sessantacinque ducati occorsero per la teca reliquiario da apporre sul petto, la mannaia, il “diadema” cioè l’aureola, la palma, tutti accessori in argento.


Autore del pregevole simulacro fu Giuseppe Raffaele Gennaro Verzella (1784-1853), esponente di una nota famiglia di intagliatori statuari napoletani, “studio di scoltura in largo S. Giuseppe dei Ruffi n. 2”, non molto distante dal Duomo, zona in cui erano storicamente collocate le botteghe degli scultori.


Nella ricorrenza centenaria la statua del Santo è stata sottoposta ad accurato restauro che ha restituito la primigenia bellezza ed espressività al notevole ‘ritratto’ di Valentino rendendo pienamente leggibili tutti i particolari e la qualità di intaglio, a lungo occultati da orripilanti ridipinture che ne avevano alterato profondamente il pregio.

Un capolavoro restituito alla città di Vico e alla storia dell’arte e della devozione pugliese.


Maria Elena Lozupone, restauratrice

Francesco di Palo, storico dell’arte

Emanuele D’Angelo, Accademia Belle Arti - Bari





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