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Camping Calenella: il riposo delle pantere di città! Buon cinquantesimo anniversario!

Calenella è un posto del cuore.

Una baia tra San Menaio e Peschici che ha fatto innamorare migliaia di turisti e residenti.

«Un luogo dell’anima, uno stato mentale», una bellezza originale tra spiaggia fine e mare cristallino. Ti giri intorno e capisci il significato di macchia mediterranea: fichi, fioroni, fichi d'india, cespugli di more, origano, capperi, carrube, noci, ulivi secolari, rosmarino, melograni, arance, limoni e profumi di natura incontaminata.

Definita in tanti modi, la baia che guarda Vico è diventata luogo simbolo per il turismo balneare di eccellenza.

Cinquant’anni fa la felice intuizione di un giudice vichese, Nicola Damiani, che trasforma l’azienda agricola di famiglia in un campeggio!

I figli Luigi, Isabella e Carla si innamorano dell’idea del padre e si lanciano a capofitto «nell’avventura» con grande passione.

Abbiamo incontrato Luigi, già sindaco di Vico del Gargano, tra i più autorevoli imprenditori turistici del Gargano. Inevitabili alcune domande.


Luigi Damiani, cinquant’anni di vita del «campeggio», oggi un vero e proprio villaggio turistico. L’amore paga sempre?

Probabilmente sì! Io e le mie sorelle ci abbiamo creduto e abbiamo sempre cercato di «divertirci», facendo di tutto per evitare di rimanere sopraffatti dalle logiche a volte stringenti «dell’utile di impresa», Credo che Calenella sia il risultato di un investimento più emotivo che finanziario.


Quanto è cambiata in questi lunghi anni la struttura e la voglia di fare turismo?

«E’ chiaro che è cambiato tantissimo, com’era naturale che fosse. Abbiamo cercato di essere al passo con i tempi, adeguando e migliorando le strutture e l’organizzazione interna, sempre però attenti a non tradire l’identità di questo posto».


Ovvero? Quali sono le peculiarità?

Lo spirito di Calenella, il piacere delle relazioni, il profumo che si respira in questa pineta e tutto ciò di unico e speciale che anima le giornate di vacanze così come quando tutto ebbe inizio».


Dopo tutto questo tempo chi ritieni di dover ringraziare?

Forse gli uomini e le donne che hanno contributo a sviluppare l’idea e a farla crescere. Calenella non è stato solo il luogo del nostro lavoro, ma anche la postazione straordinaria dalla quale guardare il mondo ed i suoi cambiamenti, una parte importante della nostra vita e del piacere di condividerla e di crescere insieme».


Un pensiero al tuo grande amico Andrea Pazienza.

«Con Andrea abbiamo vissuto anni indimenticabili. Anni difficili e bellissimi, in cui il campeggio è rimasto sempre punto di riferimento della nostra amicizia. Ho molta nostalgia di quei giorni così intensi, di tante notti passate sulla spiaggia a inventare canzoni. Anche lui amava molto «Calenella», e tutte le vignette, i disegni e le illustrazioni che ci ha lasciato ne sono la testimonianza.


Vuoi ringraziare qualcuno in particolare?

«L’apertura del Camping Calenella ha cambiato la mia esistenza da cinquant’anni sicuramente. Anni formidabili che mi hanno regalato amicizia, gioia, ansia, felicità, entusiasmo, forza, speranza e stanchezza. Anni che mi hanno tenuto al riparo dal diventare troppo adulto e che mi hanno fatto capire come cambiavano il mondo e le persone.

Dico mille volte grazie a Vichi, Francesca e Benedetta, a Carla, a Isabella, a Paola, Nanni e Rita. A Michele, a Gigino e Paoluccio (gli amici di sempre e per sempre), a Uccio, a Marcello, a Pirro e Mimì, a Titti e Pierino, a Gianfranco, a Pietro, ad Angelo il Capitano, a Matteo il Sergente, a Carlos, a Paz e a padre Camillo e a tanti, tanti altri.

A tutti gli amici cittadini di Calenella.

Ai miei genitori Nicola e Maria».


Copyright su testo e disegni











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