L’eccezionale ondata di caldo africano ha caratterizzato l’estate 2021, che non dimenticheremo per diversi motivi:
- i meriti sportivi e l’incredibile escalation di successi a livello europeo e internazionale che ha riportato il sorriso e l’orgoglio di sentirsi italiani;
- il fuoco che ha minacciato seriamente il paese, tra vento e fiamme indomabili, la disperazione di tante famiglie coinvolte e di un’intera comunità con il fiato sospeso;
- la fila di persone fuori la palestra per ricevere il vaccino;
- la presenza di molti turisti nel centro storico, grazie anche alle numerose iniziative culturali organizzate nel borgo e non solo.
Una sintesi scontata? Non direi, perché a giugno eravamo tutti un po’ preoccupati...
Ma realmente cosa è cambiato rispetto al passato?
Tra due anni si rinnoverà il Consiglio Comunale tra progetti realizzati e propositi da completare.
Se il finanziamento ottenuto per il Comunale Monte Tabor e il recupero dell’area vicino la villa adibita a campetto polivalente pongono le basi per un nuovo futuro sportivo a Vico, voglio sperare che vecchi e nuovi amministratori, insieme alle società sportive, sappiano ridare linfa e vitalità ad un settore così importante, aggregante e socializzante come lo sport agonistico.
Il tempo dei bilanci è ormai prossimo e il giudizio dei cittadini dovrà necessariamente promuovere o bocciare la classe dirigente.
Intanto aspettiamo i parcheggi a San Menaio, che per la prossima stagione potrebbero dare una svolta alle abitudini e al senso civico degli automobilisti. Sono anni che ne sento parlare..
Come pure restiamo in fiduciosa attesa del rinnovato anfiteatro, costato diverse migliaia di euro e purtroppo ancora non fruibile.
Vico è stato da secoli uno straordinario crocevia di iniziative culturali, tradizioni religiose, luoghi dello spirito.
Occorre ricandidarsi a capitale garganica della cultura, oltre a consolidare l’impegno nelle numerose iniziative di matrice religiosa.
Siamo ancora il paese dell’amore o dobbiamo temere la concorrenza dei nostri vicini di casa? Siamo sempre il punto di riferimento per il teatro estivo e la rassegna invernale?
Ognuno con le sue peculiarità, con le sue caratteristiche, con le sue forze, deve esprimere la parte migliore e genuina, deve lasciare il segno indissolubile dell’iniziativa per la comunità e per l’immagine stessa del paese.
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