Gargano sotto i riflettori: non solo mostra
- Redazione di Fuoriporta
- 5 giorni fa
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Dal mitema al kinema
È da millenni che il Gargano non riesce a sottrarsi al suo destino di terra degli archetipi: sede di culto del dio pastore Gargan, sacra montagna micaelica, "buen retiro"1 di Diomede, nemus garganicum rievocato da Virgilio, Orazio, Lucano, Silio Italico, che favoleggiano di un vastissimo manto di magnifiche foreste.
Tuttora nelle sue pieghe nasconde un mondo archetipale dove si ritrova la pienezza del mythos creato dagli antichi. Del Gargano affascinano la ieraticità e l'arcaicità, l'unicità della sua natura, il suo carattere di isola e di "soglia".
Una malia avvertita dai registi che hanno ambientato le loro storie in questi luoghi, narrazioni diverse come malleabile è la fisionomia del Promontorio.
Esse rispondono ancora ad un'idea del Gargano quale terra totale, consegnata al tempo una volta dalla letteratura, oggi dal cinema.
Il rapporto cinema-Gargano non sarebbe che una curiosità turistica in più per i visitatori del Promontorio indotti dai film alla ricerca di luoghi utilizzati come location, se il cinema non fosse quella che è stata definita la Settima Arte.
È l'apparentamento arte-cinema a rendere tale rapporto complesso e polivalente, di rilevanza anche culturale, per la trascrizione metaforica che il cinema è in grado di operare delle molteplici componenti di un determinato spazio.
Visitate la mostra di Mimì Lombardi nella sala consiliare del Comune di Vico del Gargano
Anna Maria Renzetti

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