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Immagine del redattoreMichele Lauriola

Il bambino di Vico

"A Michele,

le immagini riprese lungo il percorso della mia vita: le mie emozioni, la mia ricerca di sorriso...che continua.

Con amicizia".

Tommaso Blonda

10 giugno 2013


Questo il testo della dedica, che Tommaso Blonda, scrisse per me, sul suo ultimo libro: Ontologia della memoria.

Tommaso non è più tra noi. Ha lasciato questo mondo in maniera inattesa. Sono passati diversi anni, ma in tempo di quarantena, le nostre case sono diventate biblioteche, archivi segreti, riservandoci mille sorprese.

Tra le tante, mi è comparso il libro di Tommaso, un'artista che ho avuto il piacere di presentare a Vico del Gargano, nella sala consiliare, insieme al patrocinio del Comune e del sindaco Michele Sementino che subito accettò l'invito.

Una mostra di fotografie bellissime, tra terra, mare, pietre, in uno spazio ampio tra Puglia, Sicilia, Lucania, Lazio ed Emilia. Con una particolare attenzione al centro storico di Vico, che colpì particolarmente il "fotografo per passione", che ne raccontò la bellezza con scatti unici.

Tommaso Blonda, infatti, già Prefetto di Bari, negli austeri Palazzi del Governo è stato protagonista di realtà complesse ma pur sempre burocratiche.

Con la sua Rolleyflex 6x6, invece, apre al mondo, una finestra infinita di sentimenti, emozioni, racconti di vita.

Cieli, porti, paesi, case, campagna, vecchi, e bambini.

Sì, proprio bambini.

Tommaso avrebbe tanto voluto conoscere il nome o magari proprio il bambino che ha ritratto e poi fatto diventare "copertina". (1973)

Il bambino di Vico, lo chiamava lui.

Non ho fatto in tempo a comunicargli la "vera" identità di quel piccolo biondino, seduto sull'uscio di casa. E questo è un grande rammarico, per me.

E voi, avete riconosciuto il "bambino di Vico"?







363 visualizzazioni1 commento

1 Comment


andreablonda
May 22, 2020

Caro direttore,

le opere di mio padre, Tommaso Blonda, in "Ontologia della memoria", a primo impatto, mi stupirono molto. Allora mi chiesi come fosse possibile che convivessero due distinte anime in quelle immagini: un'anima delicata e sensibile; un'altra di forte espressività. Chi, conosceva il Tommaso - uomo delle istituzioni e il Tommaso-artista ha riconosciuto quelle due anime nelle sue foto, anime che fortemente lo caratterizzavano. In effetti qualcuno alla mostra di Vico del Gargano, qualcuno che non lo conosceva ed era lì per caso, ne rimase colpito: come poteva un uomo all'apparenza tanto forte, un uomo delle istituzioni, appunto, possedere quel candore artistico, quell'anima così delicata e sensibile? Anima che dalle immagini emerge prepotente?

Un sentito ringraziamento per il suo…

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