L’importanza dei social: il confronto su problemi reali
- Riceviamo e pubblichiamo
- 16 dic 2024
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota del già sindaco di Vico del Gargano Matteo Cannarozzi de Grazia apparsa sulla pagina Facebook del dott. Giovanni Ciliberti.
L’argomento «turismo» e Foresta Umbra si connota attraverso uno scambio di opinioni che inducono ad un dibattito interessante.
Scrive Andrea Ciliberti:
«Il centro abitato della Foresta Umbra, come le faggete vetuste si trovano nel territorio del Comune di Monte Sant'Angelo, purtroppo il sindaco e la sua giunta non lo sanno, infatti Vico e Vieste si sono appropriate del suo immenso valore turistico.
Monte è completamente assente: non un ufficio comunale, non un ufficio turistico, non un solo vigile urbano in definitiva quel territorio è abbandonato come se non appartenesse a Monte.
La mancata presenza di un rappresentante della nostra amministrazione all'incontro con il Generale dei Carabinieri Mostacchi, Comandante del settore Tutela della biodiversità è la dimostrazione dell'evanescenza comunale.
Monte merita amministratori con caratteristiche diverse!»
Scrive Matteo Cannarozzi De Grazia:
Ti posso garantire che la Foresta è abbandonata anche dalle amministrazioni di Vico e Vieste , ma non solo.
È abbandonata a se stessa con decisioni prese che penalizzano anche la minima fruibilità come il non poter utilizzare nemmeno una fornacetta nelle aree di picnic, sono state addirittura tolti in alcune aree i tavoli di legno con le relative panchine, alla passerella che dà sul laghetto è stato affisso un cartello “pericolante” prima dell’estate è così è rimasta, è caduto un albero ai baracconi nell’area picnic e nessuno lo ha rimosso, il mercatino di prodotti tipici potrebbe essere un fiore all’occhiello se fatto per esempio con casette in legno invece di come si presenta adesso e meno male che ci sono pionieri locali che ancora insistono a dare il servizio pur accampati e abbandonati, per non parlare del sacrificio e dell’ostinazione (fino a quando?) dei titolari/gestori delle attività alberghiere e di ristorazione che insistono nel comprensorio della Foresta che tra le tante difficoltà non hanno nemmeno l’acqua potabile della rete pubblica.
Non esistono bagni pubblici, ecc...
Vogliamo parlare di tutto il complesso edilizio (forestale, aeronautico, caserme come Sansone e Murgia) completamente abbandonato o sottoutilizzato?
Senza individuare colpe o colpevoli, o sparare nel mucchio, urge dotarsi di un tavolo istituzionale di rappresentanti ministeriali, regionali, provinciali, comunali, del Parco del Gargano, associazioni e privati per pianificare un futuro che possa coniugare al massimo la conservazione con la fruizione di un bene che tutti ci invidiano e che in passato ha rappresentato una notevole fonte di reddito per le nostre comunità.
Dotarsi di progetti «seri e strategici» da farsi finanziare, su tutti la rete idrica potabile pubblica e una “gestione e regolamentazione» delle aree di picnic: troppo facile impedire e negare, molto più difficile permettere la fruizione a residenti e ospiti durante tutto l’anno.
Una cartellonistica adeguata di questo nome per favorire e incentivare le iniziative (escursioni, visite naturalistiche, attività sportive, ecc) attualmente affidata a pochi e volenterosi giovani locali che si ostinano a crederci che si può ancora stare sul nostro territorio senza emigrare.
Il Parco del Gargano potrebbe farsi promotore della proposta di istituire il tavolo di cui sopra per uscire dalla logica del lamentarsi, dello scontro e del dividersi, ma privilegiare le proposte, il confronto e l’unione.

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