In occasione della festa in onore di Sant’Elia Profeta, veneratissimo protettore di Peschici, ieri sera, alle 20.30, dalla chiesa matrice di Peschici è partita la solenne processione in onore del detto Santo. Tra le autorità presenti si è registrata la presenza del Vice Ministro alla Giustizia, Sen. Avv. Francesco Paolo Sisto, segno di attaccamento e vicinanza a Peschici, in particolare, ma al Gargano in generale (subito dopo il Vice Ministro si e portato nella vicina Vieste per prendere parte ad un interessante evento culturale). L’occasione non è sfuggita all’avv. Giovanni Maggiano, Presidente dell’Associazione Avvocati Garganici, invitato dal neo eletto Sindaco, Luigi D’Arenzo, a partecipare alla processione tra le autorità, per fare sinteticamente il punto sull’effettiva intenzione di questo Governo Nazionale, ed in particolare, del Guardasigilli Nordio, di rivedere la scellerata riforma della geografia giudiziaria, che tanti danni ha causato in particolare al Gargano e, soprattutto, proprio ai centri che ieri sera sono stati raggiunti dal Vice Ministro Sisto. All’esito delle informazioni ricevute, il Presidente Maggiano, anche alla presenza del neo eletto Sindaco di Vico del Gargano, avv. Raffaele Sciscio (nella foto) e dell’avv. Domenico Afferrante, neo eletto assessore del Comune di Peschici, ha chiesto al Vice Ministro di vigilare sull’entrata in vigore della riforma dell’aumento delle competenze del Giudice di Pace e di evitare che la stessa slitti nuovamente (la nuova entrata in vigore è stata fissata ad ottobre 2025 dopo che inizialmente era prevista per ottobre di quest’anno), di far diventare ministeriale l’ufficio del Giudice di Pace di Rodi Garganico (per evitare che i Comuni di Peschici, Vico, Ischitella, Rodi, Carpino e Cagnano Varano continuino a trovarsi in difficoltà per il reperimento dei fondi necessari al mantenimento del detto e unico presidio giudiziario di prossimità) e di pensare ad una riforma per migliorare la qualità in generale dell’ufficio dei Giudici di Pace. Con l’attuazione di queste richieste, sicuramente e concretamente realizzabili, la popolazione del Gargano Nord ritornerebbe sostanzialmente nelle stesse condizioni di prima della riforma su richiamata e supererebbe definitivamente le gravi e ormai più che note difficoltà in cui invece, da oltre dieci anni, è stata costretta a vivere.
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