Previsti forti rincari soprattutto per il costo del gas
All’orizzonte bollette ancora più salate
Uno studio sull’andamento del prezzo e relative variazioni, dall’anno 2010 ad oggi
All’orizzonte bollette ancora più salate. Sono previsti, infatti, forti rincari soprattutto per il costo del gas. È attesa una nuova fiammata delle spese per le utenze, nonostante il decreto-legge, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, che introduce misure urgenti per il contenimento dei costi dell’elettricità e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.
È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha analizzato l’andamento del prezzo del gas e le relative variazioni trimestrali, a partire dall’anno 2010 ad oggi.
Tra le principali cause del rialzo dei prezzi energetici, c’è il conflitto in Ucraina, la crescente richiesta di energia connessa alla ripresa post-pandemica che ha determinato uno squilibrio tra domanda e offerta nel mercato globale e, in ultimo, l’incremento del prezzo dell’anidride carbonica, raddoppiato nei primi nove mesi del 2021 e oggi pari a quasi tre volte i livelli di inizio 2021.
“Siamo in presenza di una situazione assolutamente eccezionale – spiega Davide Stasi – Le misure introdotte per abbassare le bollette ammontano a quasi otto miliardi di euro, di cui circa 5,5 destinati alla riduzione del caro energia e la restante parte, invece, saranno a sostegno delle filiere produttive. Il Governo, ad onor del vero, era già intervenuto al fine di tutelare famiglie e imprese, impegnando 1,2 miliardi di euro (nel terzo trimestre 2021); 3,5 miliardi (nel quarto trimestre 2021) e 5,5 miliardi (nel primo trimestre 2022). Con questo nuovo decreto – aggiunge Stasi – vengono prorogate nel secondo trimestre di quest’anno le misure già in vigore, come l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt (kW). Ed ancora, è prevista la riduzione dell’Iva al 5 per cento e degli oneri generali per il settore gas, il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con Isee di circa 8mila euro o di 20mila nel caso di famiglie numerose, nonché il credito d’imposta per le imprese energivore. Giova ricordare – fa notare Stasi – che, proprio pochi giorni prima dell’approvazione del decreto, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) che, ogni trimestre, aggiorna le tariffe aveva fatto il punto sull’emergenza energetica. Nonostante gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131 per cento (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94 per cento per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse). Variazioni percentuali che non potranno che crescere ulteriormente con l’aggiornamento delle tariffe per il secondo trimestre dell’anno in corso”.
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