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VIESTE ADERISCE ALLA RETE “RECOVERY” DEI SINDACI DEL SUD

La Giunta comunale di Vieste con delibera n. 90 ha approvato il protocollo di intesa della Rete dei Sindaci “Recovery Sud” che ha riunito oltre 500 sindaci meridionali nel chiedere al Governo nazionale l’assegnazione del 68% delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) così come stabilito dall’Unione Europea.

I fondi del Recovery plan, circa un quarto dell’intero ammontare dei fondi all’intera Europa, sono stati calcolati in maniera così rilevante per l’Italia (208 miliardi) proprio a causa delle disastrate condizioni economiche del Mezzogiorno e con l’intenzione europea di favorire la coesione e di colmare l’enorme divario nord-sud iniziato circa 30 anni dopo l’Unità d’Italia, a causa di politiche scellerate e discriminatorie per un territorio conquistato armi alla mano e dopo una barbara guerra civile.

In questo senso, l’unione Europea ha tenuto conto per i paesi membri di tre parametri: popolazione, Pil pro-capite (per il Sud 17 mila euro in meno rispetto alla media del Centro-Nord), livello di disoccupazione (per il sud 14% in più rispetto al resto del paese). Ed è proprio grazie al basso livello di reddito pro-capite e all’alto livello di disoccupazione che l’Italia è riuscita ad ottenere un fondo così sostanzioso. Una ripartizione interna dei fondi che, sin da ottobre 2020, il Centro Studi del Movimento 24 agosto per l’equità territoriale ha stimato intorno al 68-70% per il Mezzogiorno e che il nuovo governo Draghi non ha nessuna intensione di concedere ai cittadini e alle imprese del Sud per colmare le enormi disparità di trattamento fra i Comuni del Nord e quelli del Sud dell’Italia, in continuo e costante spopolamento per mancanza di prospettive di sviluppo e da dove i giovani continuano ad emigrare come se l’emigrazione fosse una condizione irreversibile e immodificabile.

I sindaci del Sud aderenti alla Rete “Recovery”chiedono innanzitutto l’assunzione di migliaia di progettisti specializzati nello sviluppare e seguire i progetti comunitari, che siano garantiti i livelli essenziali minimi di prestazione sanitaria, scolastica, assistenziale; che sia eliminato il gap in termini di trasporti, infrastrutture, istruzione universitaria.

Una rappresentanza dei sindaci della Rete ha manifestato a Napoli il 24 aprile.


Il Parlamento, nonostante la protesta dei sindaci, ha stabilito per il Mezzogiorno una quota del 40% dei fondi sottraendo una somma pari a 60 miliardi, che tenuto conto dell’effetto interdipendenza economica nord-sud (il Nord fornisce al Mezzogiorno prodotti, beni e servizi) si può considerare ridotta a circa il 26-27% (vedere tabelle sopra allegate). Fatto che il M24A ha stigmatizzato e denunciato e che non ha lasciato indifferenti i sindaci della Rete e numerosi parlamentari, pronti a dare battaglia in nome dei sacrosanti diritti dei cittadini del Mezzogiorno, da 160 anni sacrificati ingiustamente contro ogni fondamento costituzionale.

A proposito dei fondi del Recovery Fund, l’Europarlamentare Piernicola Pedicini, ha annunciato la nascita nel Parlamento europeo di un gruppo di interesse per difendere e rafforzare il ruolo del Sud d'Italia e delle regioni meno sviluppate, affinché queste aree vengano poste al centro dei piani di ripresa e di resilienza predisposti dai vari Paesi.

Un gruppo di interesse che sarà formato da parlamentari europei di tutte le nazionalità, a supporto del gruppo di lavoro permanente preposto al controllo delle risorse del Recovery Fund, al fine di garantire gli interessi delle aree più depresse d'Italia e d’Europa.


Il M24A per l’equità territoriale si complimenta e ringrazia il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti che, approvata la delibera n. 90 di adesione alla Rete dei sindaci, ha dichiarato: “L’Amministrazione comunale partecipa attivamente a questa battaglia affinché il Piano nazionale di ripresa e resilienza diventi una reale occasione di crescita per il Mezzogiorno, ma anche un’opportunità per il tessuto economico e sociale e per le ragazze e i ragazzi della nostra Città, meritevoli delle stesse opportunità dei loro coetanei del Nord Italia”.


Michele Eugenio Di Carlo

(Coordinatore Segreteria nazionale M24A per l’equità territoriale)



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