Necessario accelerare nella presentazione dei bandi per gli aiuti agli indigenti
Sono più di 200mila i poveri in Puglia che con l'aggravarsi della situazione
sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o
soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari. E' quanto emerge da una
analisi di Coldiretti Puglia dopo l'entrata in vigore del nuovo DPCM, sulla base
dell'andamento delle richieste degli Enti impegnati nel volontariato che
registrano un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto.
"In Puglia ci sono ormai oltre 200mila affamati che sono costretti a chiedere
aiuto per mangiare. Il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma
anche i Paesi più industrializzati dove le differenze sociali generano sacche di
povertà ed emarginazione. Tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia
si contano 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di
essere assistiti", spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Fra i nuovi poveri - sottolinea la Coldiretti - ci sono coloro che hanno perso
il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le
persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti
pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo
determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei
pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e
famiglie che mai prima d'ora avevano sperimentato condizioni di vita così
problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con
richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si
vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà.
E' necessario subito accelerare nella presentazione dei bandi per gli aiuti agli
indigenti con i 250 milioni stanziati per acquistare cibi e bevande Made in
Italy di qualità da distribuire ai nuovi poveri - chiede Coldiretti Puglia - in
riferimento alla avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.276 del decreto
del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali, che suddivide lo stanziamento dei fondi dedicati al
"Programma annuale di distribuzione di derrate alimentari alle persone
indigenti.
La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti
alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari - insiste
Coldiretti - che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri
(pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono
questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle
strutture caritatevoli.
Per far fronte alle crescenti richieste occorre - sottolinea Coldiretti -
rendere al più presto disponibili i prodotti alimentari da acquistare con le
importanti risorse stanziate nel Decreto Rilancio da destinare alle famiglie più
povere per l'emergenza sociale senza precedenti che l'Italia sta affrontando. Si
tratta di un primo intervento urgente - continua Coldiretti Puglia - per fare
fronte alle crescenti richieste di aiuto che vengono agli Enti impegnati nel
volontariato e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l'economia del sistema
agroalimentare tricolore duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e
della ristorazione in grave crisi.
"Non c'è tempo da perdere e occorre al più presto procedere alla pubblicazione
dei bandi per rendere operativo un intervento atteso da una ampia fascia della
popolazione. Una misura importante per le famiglie e per le attività produttive
con l'acquisto di prodotti autenticamente Made in Italy e denominazione di
origine per aiutare anche aziende agricole ed allevamenti in difficoltà",
insiste il presidente Muraglia.
In realtà il piano di aiuti pubblico - sottolinea la Coldiretti - è stato già
anticipato nei fatti dall'impegno di quasi 4 cittadini su 10 (39%) che
dichiarano di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più
bisogno attraverso donazioni o pacchi alimentari, anche utilizzando le
operazioni di aiuto messe in campo dagli agricoltori di Campagna Amica con la
spesa sospesa, secondo l'indagine Coldiretti/Ixè. Con la 'Spesa Sospesa' degli
agricoltori di Campagna Amica vengono raccolti e donati alle famiglie indigenti
frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, olio e
legumi, attraverso le parrocchie, i Comuni e gli enti caritativi. Si tratta di
un risultato ottenuto grazie alla generosità degli agricoltori e dei
frequentatori e sostenitori delle fattorie e dei mercati di Campagna Amica che
continuano a lavorare, anche con consegne a domicilio, per non far mancare cibi
di qualità sulle tavole dei pugliesi.
La lista dei prodotti 100 % italiani da acquistare per distribuire ai piu'
indigenti prevista dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole comprende
- sottolinea la Coldiretti - 36 milioni di euro per l'acquisto di prosciutto
crudo Dop, cotto e salumi Dop/Igp; 8,4 milioni per salumi non da carne suina
(tacchino, bresaola); 50 milioni per formaggi DOP; 20 mln per olio extravergine
di oliva. Inoltre omogeneizzati di carne (5 milioni), omogeneizzati di frutta (4
milioni , pastina per infanzia (4 milioni), biscotti prima infanzia (5 milioni),
latte crescita 2-3 per infanzia (1 milione), carne bovina sottovuoto - polli
interi surgelati (10 milioni), carne in scatola (12 milioni), spezzatino con
fagioli e piselli per mense (1,5 milioni) e nel formato 400 grammi (5 milioni),
zuppe di cereali con verdure (6 milioni), minestrone con verdure (6 milioni),
pasta secca nel formato 500 grammi di cui il 10% senza glutine (10 milioni),
riso nel formato da 1 kg (6 milioni), preparati per risotti (6 milioni), passata
di pomodoro (12 milioni), polpa di pomodoro o pelati formato per mense (1
milione), sughi pronti al ragu' e al basilico (8 milioni), verdure in scatola e
in vetro (8 milioni) e nel formato per mense (2 milioni), legumi in scatola -
fagioli e lenticchie (3 milioni), macedonia di frutta e frutta sciroppata (7
milioni), succo di frutta (6 milioni), purea di frutta (4 milioni) e, infine,
cracker di cui il 10% senza glutine (4 milioni). Inoltre la copertura dei costi
dei servizi logistici ed amministrativi prestati dalle organizzazioni di
volontariato sono ammissibili nel limite del 5% del costo di acquisto di derrate
alimentari per singola aggiudicazione della fornitura del prodotto alimentare.
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