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COVID SPINGE FAI DA TE CASALINGO

COLDIRETTI PUGLIA, COVID SPINGE FAI DA TE CASALINGO E PROMUOVE

ASPIRANTI CHEF DA DPCM CON SMART WORKING E STOP ASSEMBRAMENTI

L'emergenza Covid spinge quasi due italiani su 3 (64%) ad improvvisarsi chef tra

le mura domestiche per sperimentare vecchie e nuove ricette con un trend in

crescita iniziato nella fase piu' acuta della pandemia. E' quanto afferma la

Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione della Festa nazionale del

cuoco nel giorno della nascita di San Francesco Caracciolo, Patrono della

categoria.

Le misure anti contagio previste dall'ultimo DPCM del Governo - sostiene la

Coldiretti - che puntano a potenziare lo smart working e a scoraggiare gli

assembramenti fuori dai locali e per strada portano la gente a stare di più a

casa con il recupero di riti domestici come il cucinare che diventa oltre che

necessità quotidiana anche un momento di aggregazione familiare più sicura di un

pasto o di un aperitivo in mezzo a estranei o a persone che vivono fuori dal

proprio nucleo domestico.

"Sono balzate in cima alla top ten degli acquisti farina, uova e passata di

pomodoro, perché i consumatori stanno hanno integrato la tradizionale spesa con

pasta fatta in casa, dolci casalinghi, con un maggior ricorso anche al

riutilizzo degli avanzi in cucina, per evitare di uscire di casa e al contempo

di buttare il cibo acquistato", spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti

Puglia.

Si tratta di un andamento della spesa che non si era mai registrato in passato

dettato soprattutto dall'esigenza di passare il tempo fra le mura domestiche per

le limitazioni alle uscite imposte dalle misure restrittive anti pandemia che ha

spinto prepotentemente - sottolinea la Coldiretti - al ritorno della cucina

casalinga fai da te. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali in questo

periodo è - sostiene la Coldiretti - una attività tornata ad essere gratificante

per uomini e donne all'interno delle mura domestiche anche con il coinvolgimento

appassionato dei più piccoli. Si è tornati a preparare dolci, pane, pizza e

pasta fatta in casa ma anche conserve e marmellate come in passato. Un aiuto in

tale direzione è venuto dagli agrichef, i cuochi contadini di Terranostra

Campagna Amica, che hanno creato una serie di tutorial e corsi on line su

www.campagnamica.it<http://www.campagnamica.it> dove vengono spiegati trucchi e

segreti della tradizione contadina. Il risultato è un andamento della spesa che

non si era mai registrato in passato e dettato soprattutto dall'esigenza di

trascorrere più tempo fra le mura domestiche che ha spinto prepotentemente -

precisa la Coldiretti - al ritorno del fai da te.

Si è verificato un aumento del 9,2% del valore dei acquisti alimentari nei primi

sei mesi dell'anno secondo un trend positivo che - sottolinea la Coldiretti - ha

visto un rallentamento nella seconda parte dell'anno, anche legato all'effetto

scorte. Lo smart working - continua la Coldiretti - ha spostato fra le mura

domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la

necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche per gli aperitivi di

fine giornata. Il risultato - precisa la Coldiretti - è stato un +9,4% degli

acquisti al dettaglio di vino e del 16,2% per la birra, ma anche dei salumi che

crescono del 10,2% e dei formaggi per cui si segnala un incremento del 12,5%.

Crescita boom per le uova - continua la Coldiretti - che segnano un +22% mentre

gli acquisti di farina sono cresciuti del 59% per effetto della tendenza degli

italiani a sbizzarrirsi preparando pasta, torte, pizze e biscotti.

Nel primo

semestre volano anche frutta e verdura con aumenti rispettivamente dell'11,1% e

12,2% ma anche le carni fresche (+10,5%), con pollo e maiale tra i più

gettonati, rispetto al primo semestre 2019. Bene anche l'olio extravergine

d'oliva che - continua la Coldiretti - fa registrare un aumento del 9,5%, il

latte (+7,9%), la pasta (+12,5%) e il riso (+16%).

A livello generale l'aumento degli acquisti domestici - continua la Coldiretti -

non è bastato però a compensare all'interno delle filiere produttive il crollo

dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa

registra nel 2020 un drammatico calo per un valore di 34 miliardi di euro, per

effetto delle città svuotate da turisti e lavoratori. Una drastica riduzione

dell'attività che - conclude la Coldiretti - pesa sulla vendita complessiva di

molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla

frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano

nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.






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