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Il semaforo del Carmine

L'ultimo libro di Michele Tortorella, "Viconemi - Storia e storie di un borgo garganico Vico del Gargano" - offre al lettore, molti argomenti e storie inedite o quasi.

L'ultima domenica di maggio, mi porta a sfogliare pagine di storia dove appare un disegno che vi propongo come copertina.

Oltre al carretto, è ben evidente la costruzione cilindrica di fronte le cinque croci nel quartiere "Carmine".

A Vico tutti lo chiamano il "semaforo".

Il motivo è presto detto.

Durante la seconda guerra mondiale, la torre (il semaforo) era utilizzata dalla Marina Militare Italiana per le segnalazioni per gli idrovolanti di base nel vicino lago di Varano (idroscalo Ivo Monti). L'ultimo segnalatore pare sia stato un certo Leonardo Guriat, nativo di Calimera (Le), che aveva sposato la vichese Filomena da Munyty (La moneta) che lavorava in un allevamento di suini.

Il maestro Domenico Maselli, vissuto nel secolo scorso, racconta in un suo manoscritto, che l'attuale semaforo fu costruito da Mauro Venturi, detto Mastmauro, che faceva ruote di carro.

Ho voluto riproporvi questo piccolo spaccato di storia, per ricordare un importante protocollo d'intesa, proprio di un anno fa, tra il Comune di Cagnano e il Ministero della Difesa. In basso il comunicato ufficiale.



"È stato siglato a Cagnano Varano, il Protocollo d’intesa, tra Ministero della difesa, Comune di Cagnano Varano e Agenzia del demanio, per la razionalizzazione, la valorizzazione e la rigenerazione di immobili demaniali presenti nel territorio comunale.

Portafoglio immobiliare: - compendio denominato “ex idroscalo Ivo Monti” in San Nicola Imbuti, in consegna alla Marina Militare e ritenuto necessario permanendo l’interesse della Difesa  per lo svolgimento di attività future; - compendio denominato “Chiesa di Santa Barbara” in San Nicola Imbuti, ad oggi in capo al Comune di Cagnano Varano; - compendio denominato “Porto canale di Capojale”, ad oggi in capo al Comune di Cagnano Varano.

In tale ambito, le Parti sono giunte alla determinazione di avviare, in forte sinergia e concertazione, attività per il recupero storico/ambientale e di valorizzazione del complesso. In tal modo è stato possibile sviluppare una progettualità condivisa che permetterà l’uso duale delle infrastrutture tramite una gestione economica da parte di Difesa Servizi S.p.A. (società in house del Ministero della difesa).

Il Protocollo è stato presentato dal Brig. Gen. Giancarlo Gambardella, Direttore della Task Force per la valorizzazione e la dismissione degli immobili non residenziali della difesa, alla presenza di numerose autorità civili e militari, oltre che del Ministro della difesa, Dott.ssa Elisabetta Trenta, del Sindaco di Cagnano Varano, Dott. Claudio Costanzucci Paolino, e del Direttore Regionale Puglia e Basilicata, Dott. Vincenzo Capobianco. Per la Task Force, oltre al Direttore, erano presenti il Vice Direttore, Col. Pasqualino Iannotti, e il Cap. Daniele Gentili.

Continua il costante e operoso lavoro della Task Force alla continua ricerca di soluzioni e progettualità per la valorizzazione e la dismissione degli immobili, non più utili ai fini istituzionali, totalmente o in parte, per consentire un loro riutilizzo intelligente e dare un contributo allo sviluppo e alla crescita del sistema Paese".

Le immagini potrebbero essere soggette a copyright.








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