Medaglia di Bronzo al Valor Militare assegnata al Sergente Maggiore Pilota Silvestri Franco, nato nel nostro paese
- Pino Chiucini
- 13 ago
- Tempo di lettura: 8 min
Nell’aprile del 2021 le Associazioni Arma Aeronautica, sparse in Italia, furono invitate dalla Presidenza Nazionale a svolgere un’accurata ricerca di valorosi Aviatori che, nel corso delle guerre nelle quali l’Aeronautica avesse fornito il suo importante contributo, fossero oggi solo dimenticati personaggi che popolano lapidi, stele e cippi (a volte ben nascosti!), dove si citano le loro eroiche gesta.
La nostra Associazione si attivò subito con una attenta ricerca che ha riportato alla nostra attenzione la stele di una Medaglia di Bronzo al Valor Militare assegnata al Sergente Maggiore Pilota Silvestri Franco, nato nel nostro paese Vico del Gargano. Individuata la stele, figura a fianco, fu deciso di rimuoverla dall’angolo della casa natia, oggi abbandonata e disabitata, per poterla riposizionare in un luogo centrale e più frequentato dai cittadini. È stata poi svolta la dovuta ricerca delle informazioni sull’eroe che, purtroppo, abbiamo ottenuto solo dal suo Foglio Matricolare in quanto il nostro eroe aveva lasciato il nostro paese all’età di 6 anni per trasferirsi con tutta la famiglia a Roma.
Dal Foglio Matricolare, come vedremo, abbiamo raccolto molte informazioni che man mano ci hanno permesso di ricostruire la sua carriera e la sua vita. Si cita per esempio che, inserito nella leva nel comune di Napoli, si sia arruolato in Aeronautica con la professione di Studente ed il diploma di Scuola Media inferiore. Nell’agosto del 1936 fu incorporato in anticipo nella Regia Aeronautica, perché in possesso di brevetto di Pilota Premilitare. Questo fa pensare che in quegli anni risiedesse a Napoli e che avesse frequentato una scuola di Pilotaggio premilitare.
D’altronde i giovani vivevano allora un momento storico in cui l’aviazione si faceva notare stabilendo una incredibile sequenza di raid collettivi:
la Crociera del Mediterraneo Occidentale (26 maggio – 2 giugno 1928) realizzata da una formazione di 61 idrovolanti da Orbetello alla penisola iberica e ritorno,
l’anno seguente, dal 5 al 19 giugno, è la volta del Mediterraneo Orientale: 35 idrovolanti toccano Taranto, Atene, Istanbul, Varna, Odessa, Costanza, rientrando infine ad Orbetello.
Nel 1930, hanno inizio i preparativi per la prima traversata dell’Atlantico in formazione, fino al Brasile. L’impresa è guidata da Italo Balbo dal 17 dicembre 1930 al 15 gennaio 1931, giorno in cui i trasvolatori arrivano a Rio de Janeiro.
Il successo ottenuto lanciò il progetto analogo con cui celebrare il decennale della costituzione della Forza Armata: la trasvolata dell’Atlantico fino agli Stati Uniti. Il 1° luglio 1933 una formazione di 24 idrovolanti S.55X comandata ancora da Balbo decollò da Orbetello per raggiungere New York diciotto giorni più tardi. Fu un successo incontenibile, nella patria dell’aviazione, una folla esultante attendeva i piloti italiani che sfilarono trionfalmente per le strade di Broadway.
Le crociere di massa, risultato di una preparazione seria e meticolosa, segnano il passaggio dal periodo pionieristico dell’aviazione a quello moderno. Il volo cessa di essere espressione dell’iniziativa individuale per diventare il prodotto di un’accurata programmazione frutto di un lavoro di squadra.
Questo prologo è stato necessario per introdurre il personaggio di questa storia e raccontare al lettore il tragico destino che causò la sua morte. Parleremo di un fatale incontro tra un idrovolante Cant 501 ed il Piroscafo Amsterdam.

L’Idrovolante Cant 501 era pilotato dal Serg. Magg. Pilota Silvestri Franco con l’incarico di portare il mezzo da Augusta a Napoli nei cantieri navali per opportune azioni di manutenzione, mentre il Piroscafo Amsterdam rientrava da uno dei suoi soliti viaggi Napoli-Tripoli e ritorno per il trasporto di materiale di vario genere necessario alle Truppe di stanza nella Tripolitania.
Per completezza del racconto riportiamo qui qualche notizia sui due mezzi di trasporto.
L’Idrovolante Cant Zeta 501 era un idrovolante monomotore a scafo centrale, con due galleggianti laterali, ad ala alta. Il motore un Isotta Fraschini raffreddato a liquido, si trovava al centro dell’ala. Lo Z.501 ha struttura interamente in legno, con rivestimento misto in legno e tela. I primi reparti ad essere interamente riequipaggiati con il nuovo idro furono, nel corso del 1937, la 141ª Squadriglia di stanza sull’idroscalo di Massaua in Eritrea, cui seguirono il 83º Gruppo di Augusta e le Squadriglie 85ª e 62ª. Alla fatidica data del 10 giugno 1940, giorno dell’entrata in guerra dell’Italia, la Regia Aeronautica schierava complessivamente 202 CANT Z.501, distribuiti su 15 squadriglie da ricognizione marittima.
Il Piroscafo Amsterdam: era una nave da carico di 8.673 tsl, 4.711 tsn e 14.500 tpl, lungo 150,58 metri, largo 19,99 e pescante 9,7-12,45, con velocità di 12 nodi, di proprietà degli armatori Fratelli Rizzuto di Genova. Originariamente il nome della nave avrebbe dovuto essere Arnhem, ma fu mutato in Amsterdam durante la costruzione. Si tratta di una nave mista, che oltre a capienti stive per le merci (22.398 metri cubi di grano o 20.756 metri cubi di balle, in tutto 16.000 tonnellate di carico) dispone di sistemazioni per dodici passeggeri in cabina e 132 passeggeri sul ponte. L’equipaggio è di 48 uomini. All’epoca della sua costruzione, l’Amsterdam era la più grande nave da carico della Marina mercantile olandese.
La cronistoria del volo del nostro eroe ci è chiaramente fornita dal suo Foglio matricolare. Quella che mancava era il viaggio del Piroscafo Amsterdam che siamo riusciti a trovare nel dettaglio, ricorrendo ad un informatissimo Blog, presente sulla Rete e condotto in maniera eccellente con foto e percorsi, gestito minuziosamente dal Sig. Lorenzo Colombo a questo indirizzo:
Qualche altra notizia sul nostro Eroe S.M. Pilota Silvestri Franco presa dal Foglio Matricolare
Il 20 agosto 1936, incorporato nel Centro di Reclutamento Militare della IVa ZAT di Benevento fu trasferito alla Scuola Centrale di pilotaggio di Grottaglie.
Fu promosso al grado di Sergente Pilota il 2 settembre 1936. Il 23/05/1937 fu nominato Pilota Militare su apparecchio B. R. 3 bombardiere biplano biposto.
Il 6 giugno del 1937 fu trasferito al 34° Stormo Bombardamento Terrestre di Catania presso la 217° Squadriglia che si componeva di 6 Savoia-Marchetti 79.
Il 17 luglio 1937 viene trasferito alla 186° Squadriglia Regia Marina di Augusta che si componeva di 8 Cant Z 501.
Promosso Sergente Maggiore il 25 dicembre 1939. L’11 giugno 1940 veniva mobilitato in territorio dichiarato in stato di guerra e zona di operazione.
Nel riquadro del Foglio Matricolare dedicato alla Sezione
“CAMPAGNA DI GUERRA, AZIONI DI MERITO, ENCOMI, FERITE, LESIONI, FRATTURE, MUTILAZIONI E INFERMITA’ DIPENDENTI DA CAUSA DI SERVIZIO”, si ricava:
Ha partecipato in qualità di Pilota alla manifestazione navale svoltasi in onore del cancelliere del Reich nel giorno 5 maggio 1938 per la quale S.E. il Sottosegretario di Stato all’Aeronautica ha emanato il seguente ordine del giorno: Il Duce ha rivolto il suo elogio alle forze che hanno partecipato all’esercitazione navale sul golfo di Napoli ed ha trasmesso l’ammirazione del Führer e la lode del Sovrano. *VEDI NOTA
S. E. il Sottosegretario di Stato per la Marina ha voluto estendere il suo ambito elogio anche alle Squadriglie dello Stormo Idrovolanti che hanno perfettamente assolto il loro compito di collaborazione con la flotta, nel trasmettere tale elogio aggiungo il mio encomio ed il mio compiacimento. (Disp. Min.le 114912 del 7-7-1938). Ha partecipato ad operazioni di guerra del Mediterraneo del sud fino al 7/8/1941. La morte è stata giudicata dipendente da causa di servizio di volo (Proc. verb. xxx in data 1-12-1941 Ist. Med. Leg. per la R. A. di Napoli. Decorato della Medaglia di Bronzo al V. M. (B. U. 1942 disp. 50 xxx).

NOTA
Il Fuhrer, invitato da Benito Mussolini, visita Napoli e partecipa ad un’imponente manifestazione militare.
Dal 3 al 9 maggio 1938, nel suo unico viaggio ufficiale all’estero, Adolf Hitler visitò l’Italia. Durò sette giorni e visitò tre città Firenze, Roma e Napoli. Nella città partenopea, Hitler arrivò nella notte fra il 4 e il 5 maggio. La giornata napoletana, ebbe il suo culmine nella maestosa parata navale che si svolse nelle acque del Golfo. L’evento va inteso come una grande esercitazione militare tesa a dimostrare la forza della Regia Marina agli occhi di quello che era ormai diventato, l’alleato tedesco. Mussolini intendeva dimostrare che dell’Italia ci si poteva fidare e che il regime aveva trasformato il nostro popolo in un fedele e attrezzatissimo alleato. Hitler, sfilò fra ali di folla, arrivato al molo Beverello, si imbarcò su un piroscafo con il Re e raggiunse la nave ammiraglia, la Corazzata Conte di Cavour, ove li aspettava il Duce e da dove, insieme, si sarebbero goduti lo spettacolo. Furono duecento le unità impegnate nell’esercitazione, che simulava varie possibili azioni di guerra, e che il regime, nei filmati dell’Istituto Luce, non ebbe tema di definire “la più grande manifestazione navale mai svoltasi nel Mediterraneo”.
IL VIAGGIO
IL CANT Z501
Il 7 agosto 1941 uno dei Cant Z 501 di stanza ad Augusta ha urgente bisogno di un controllo manutentivo, che veniva normalmente eseguito presso il Centro Aeronautico disponibile presso i cantieri navali di Napoli. Si stabilisce che il Cant in argomento munito di completo equipaggio si porti a Napoli per tale compito. Partono due piloti, il Serg. Magg. Silvestri Franco ed il Serg. Magg. Manritto Alfio, insieme al marconista 1°Av. Longo Filippo e al motorista Av. Sc. Mot. Repivi Antonio.
LA NAVE AMSTERDAM
L’ Amsterdam, durante i suoi anni di attività, ha partecipato a numerose traversate, trasportando merci e passeggeri attraverso mari turbolenti. La sua storia si intreccia con quella della Marina Mercantile e con gli eventi cruciali della Seconda Guerra Mondiale, testimoniando la tensione che caratterizzava il trasporto marittimo in quelle epoche.
Dai dati ricavati dal Sito
https://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/search?q=amsterdam, già presentato sopra, siamo in grado di riportare le tappe giornaliere fatte dal Piroscafo Amsterdam.
Partì da Napoli per trasportare materiali di vario genere necessari alla Deutsches AfricaKorps (DAK), più semplicemente AfricaKorps, la grande unità dell’esercito tedesco che venne approntata e inviata nel febbraio del 1941 in Libia, con lo scopo di sostenere le forze italiane messe a dura prova dall'8ª Armata britannica sul fronte del Nordafrica.
NdR: Ampliamo il numero delle giornate del viaggio della nave per enfatizzare il fatto che, nonostante tutte le vicissitudini subite nel viaggio di andata e ritorno dal piroscafo, tutto si svolse in maniera tale che l’idrovolante Cant Z 501 ed il piroscafo Amsterdam dovessero beffardamente e tragicamente incontrarsi nel porto di Napoli.
27 luglio 1941 Alle 13.45 (per altra fonte, all’alba) l’Amsterdam salpa da Napoli per Tripoli. Viaggiano insieme a lui il piroscafo italiano Bainsizza, il piroscafo tedesco Spezia e la motonave Col di Lana. Scortano il convoglio il cacciatorpediniere Freccia (caposcorta), Dardo e Strale con la scorta indiretta (fino alle 19 del 28) degli incrociatori leggeri Raimondo Montecuccoli e Giuseppe Garibaldi e della XIIa Squadriglia Cacciatorpediniere (Granatiere e Bersagliere).
28 luglio 1941
Alle 3.40 la scorta diretta viene rinforzata da un altro cacciatorpediniere, il Turbine.
Durante la notte il convoglio viene attaccato da aereosilurantii: illuminati da bengala, la scorta emette cortine fumogene e apre il fuoco, non ci sono danni per l’Amsterdam.
29 luglio 1941 Il convoglio giunge a Tripoli alle 19.15.
3 agosto 1941 Secondo il libro “KR 40-43” di Giulio Grilletta, l’Amsterdam viene colpito ed incendiato da bombardieri britannici Bristol Blenheim in un attacco aereo serale sul porto di Tripoli
4 agosto 1941 Amsterdam, Col di Lana ed i piroscafi Bainsizza e Maddalena Odero lasciano Tripoli per Napoli alle 8 (o 9.30), scortati dai cacciatorpediniere Freccia (caposcorta, capitano di fregata Giorgio Ghè), Strale, Turbine e Malocello e dalla torpediniera Pegaso. Il convoglio, denominato «Amsterdam», ha una velocità di 10 nodi.
5-6 agosto 1941 Nella notte sul 6 agosto, al largo di Pantelleria, il convoglio viene attaccato da aerei. Il caposcorta ordina l’emissione di nebbia artificiale, ma tale provvedimento si rivela inutile.. Ad ogni modo, nessuna nave viene colpita.
7 agosto 1941 (giorno fatale per il nostro eroe!) L’Amsterdam giunge a Napoli alle 2.30 ed entra nel porto per le usuali operazioni di approdo. Alle ore 14 – il Cant Z 501, matricola 35572 proveniente da Augusta per trasporto apparecchio diretto Napoli porto con seguente equipaggio: Serg. Magg. Silvestri Franco, Serg. Magg. Manritto Alfio, 1°Av. Longo Filippo e Av. Sc. Mot. Repivi Antonio, in ammaraggio urtava contro albero nave Amsterdam precipitando mare/./ Serg. Magg. Pil. Silvestri Franco et Serg. Magg. Pilota Manritto Alfio entrambi deceduti /./ 1° Av. Arm. Longo Filippo et Av. Sc. Repivi Antonio entrambi feriti et ricoverati ospedale /./ Equipaggio non dico non abet fatto uso paracadute. Apparecchio distrutto /./ Ad eccezione albero nave non si lamentano danni at proprietà privata /./ Segue espresso con rapporto dettagliato /./ Col. Fulloni
Ecco come due differenti entità, dedite a compiti diversi, seppur voluti e necessari in tempo di guerra, portano a termine il loro avventuroso viaggio che si conclude fatalmente con l’inattesa morte del nostro sfortunato Eroe e del suo valoroso compagno.
Il Direttivo Associazione Arma Aeronautica – Sezione di Jacotenente Il Direttivo Associazione Arma Aeronautica – Sezione di Jacotenente


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