A proposito di eccellenze vichesi!
Mi piace raccontare storie e successi che inorgogliscono il paese e danno merito ai giovani che con impegno e sacrificio raggiungono risultati lodevoli.
La breve intervista che leggerete, spero possa far comprendere lo spirito che anima il percorso professionale del nostro dott. Michele Magnocavallo, giovane cardiologo vichese con un già ricco bagaglio di esperienze maturate all’estero.
La sua idea di sanità, le prospettive per il futuro e la voglia di tornare a Vico è motivo di attenta lettura.
Specializzato in cardiologia con il massimo dei voti al Policlinico Umberto I di Roma, impegnato in un dottorato di ricerca triennale internazionale all’Università La Sapienza, è alla sua seconda esperienza ad Austin in Texas con uno dei più grandi cardiologi mondiali.
Dott. Michele, parliamoci con il «cuore» e raccontiamo cosa è successo dopo la tua laurea in medicina e durante la specializzazione in cardiologia.
Per oltre 4 mesi sono stato ‘’ospitato’’ dal Texas Cardiac Arrhythmia Institute, diretto dal Dott. Andrea Natale, centro che rappresenta uno dei principali ospedali in ambito aritmologico. È sicuramente il polo più innovativo per quanto riguarda la gestione dei pazienti con fibrillazione atriale, l’aritmia più frequente nella popolazione generale, e non solo in termini di tecniche chirurgiche ma anche in termini di ricerca scientifica. Partecipare alle procedure di ablazione transcatetere, una metodica mininvasiva eseguita dal Dott. Natale e dal suo collaboratore, un altro italiano, il Dott. Della Rocca, è stata un’esperienza estremamente formativa e intrigante perché posso dire di aver imparato dai migliori! Spero, un giorno, di poter esportare nel nostro paese queste metodiche rendendole accessibili a tutti. Dall’altro lato, la collaborazione tra l’Università La Sapienza di Roma, ospedale dove lavoro, e il Centro del Dott. Natale ci ha già garantito diverse pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche.
Se ti chiedessi la differenza tra Sistema Sanitario Statunitense e Sistema Sanitario Italiano, in breve cosa mi risponderesti?
La differenza in termini di organizzazione e accesso alle cure mediche è abissale.
Negli USA tanto più grandi sono le disponibilità economiche tanto migliori le cure a cui si ha accesso/diritto. In Italia invece, a tutti viene garantito lo stesso trattamento sanitario il che, dal mio punto di vista, garantisce una qualità dell’assistenza molto alta. Il sistema risulta spesso denigrato dai cittadini italiani, mentre è molto apprezzato all’estero, dove i cittadini si trovano a dover compiere delle scelte riguardanti la propria salute solamente in base a delle motivazioni economiche. Uno dei principali incubi dell’americano, per esempio, è di dover scegliere tra la propria salute e il benessere economico della propria famiglia.
Cosa «vorrai» fare da grande? L’ironia ci aiuta a superare anche momenti come questi che stiamo vivendo...
Al momento sono impegnato in un Dottorato di Ricerca Internazionale in Ipertensione Arteriosa e Biologia Vascolare, parallelamente continuo la mia attività di ricerca e assistenza nell’ambito delle aritmie cardiache e della prevenzione della morte cardiaca improvvisa, un tema purtroppo molto frequente, soprattutto nei giovani, e su cui la popolazione generale è poco sensibilizzata. Mi piacerebbe trascorrere qualche altro mese all’estero, magari in qualche Paese Europeo, così non ci saranno neanche tanti problemi di fuso orario! Ma non dimentico le mie origini…
Purtroppo sono consapevole dell’annosa questione della mancanza sul nostro territorio garganico di adeguati centri specialistici e per questo mi piacerebbe mettere a disposizione ciò che ho imparato e imparerò nei prossimi anni per i miei concittadini.
Grazie dottore, una testimonianza autentica, sentita, utile per un dibattito e un confronto su tematiche di grande interesse locale e garganico.
Ti auguriamo meno fuso orario e più lavoro!
Intervista a cura di Michele Lauriola

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