Abbiamo affrontato l'argomento del declino dei nostri paesi con spirito aperto, pronti a raccogliere ogni contributo utile alla causa.
Si stanno aprendo spazi di dibattito a Monte Sant'Angelo che condivide con Vico del Gargano un triste primato, a San Giovanni Rotondo, soprattutto nel settore alberghiero e dell’accoglienza, si dibatte da tempo come contrastare efficacemente l'emergenza per lo svaporamento intorno alla santità di Padre Pio che, fino a qualche tempo fa, aveva assicurato una buona economia di ritorno.
Nella cittadina di Troia si registra la bella iniziativa dell'associazione “LiberaMente”: i giovani e meno giovani dell'associazione hanno riunito gli stati generali del comune per guardare in faccia il nero volto dello spopolamento e la fuga dei giovani.
Altre iniziative a Roseto Valfortore, Lucera, “Unirsi per il futuro” è lo slogan lanciato a Foggia dai giovani imprenditori presso la Confindustria:” …con la comune volontà d'intenti che si pone fra gli obiettivi quello di favorire il ricambio generazionale.”
Ischitella, una intervista di Beniamino Pascale sul quotidiano l'ATTACCO a Michele Falco
imprenditore turistico:”incentivi e aiuti vanno bene ma diventa inutile dare soldi a fondo perduto tanto per far alzare saracinesche.”
Prime reazioni anche nel “paese dell'amore”, grazie all'iniziativa del mensile Fuoriporta.
Ad un caro amico negoziante di vecchia data, che ci ha espresso un benevolo rimprovero sul segmento “terziario dilagante e antieconomico”, si risponde con l'eloquente dato della Camera di Commercio di Foggia: vi sono iscritte 71.225 imprese e microimprese; una ogni 8 abitanti compresi i lattanti e i moribondi. Un numero spropositato, ci viene precisato, senza valore aggiunto, senza capitali e, soprattutto, senza lavoro vero. Per mancanza di alternative si improvvisano “imprenditori” e il 70% di queste “imprese” spesso fa fatica a pagare imposte, non fa investimenti, ha pochissime possibilità di sopravvivenza.
Infatti, nei nostri comuni si registra la più alta percentuale di nascite e veloce morte di negozi e negozietti di ogni dimensione e categoria merceologica.
La “questione Capitanata”, dice sempre l'economista Di Bari, è una questione di classi dirigenti e di “assenza totale di pensiero”.
Alla domanda dell'amico Gaetano Berthoud:”…siamo garganici o siamo solo burattini di altri…?” risponde la Sindaca di Roseto Valfortore, Lucilla Parisi:”…parliamo al momento esclusivamente di interventi a pioggia, sporadici, che non servono allo sviluppo strutturale.
Quando cominceranno a prenderci sul serio su Sanità, Istruzione, Trasporti, Infrastrutture? Roseto si è ridotta ad un terzo in 30 anni.”
Nel comune di Troia si risponde con l'affollata iniziativa dell'Associazione “NuovaMente” riunita nel Teatro Cimaglia per discutere di “buone prassi, azioni concrete atte a ribaltare situazioni ormai drastiche.”
Al serrato dibattito ha partecipato uno dei migliori sindaci di Capitanata, Gianfilippo Mignogna primo cittadino di Biccari, portando la concreta esperienza della sua amministrazione che negli ultimi anni è riuscita a capovolgere un destino amaro.
Risposte concrete e serie, molto lontane dal dire che ci sono quelli peggio di noi. Una non risposta, una fuga nell'effimero luccicante per nascondere quella “assenza totale di pensiero”. Siamo tutti alla ricerca di nuovi pensieri, non solo per arginare lo spopolamento dei nostri comuni piccoli e grandi, per la fuga dei giovani, per una nuova politica, per la mancanza di lavoro vero.
Siamo alla ricerca di pensieri nuovi per arginare “il declino” in tutte le sue forme e dimensioni. Il ricambio generazionale diventa la vera emergenza, come ci ricordano i giovani di Confindustria, riuniti a Foggia, e non solo. Come certifica il rapporto CENSIS 2023:” c'è una crisi della cultura di governo conseguenza della mediocrità delle azioni amministrative. Gli amministratori, oggi, non hanno interesse a traguardi alti e lungimiranti di medio e lungo periodo, si accontentano del “minuto mantenimento” e di far contenti i propri «elettori».
E' chiaro che non si può pretendere nuova politica e nuovi pensieri con personale vecchio. I giovani sono espulsi dalla politica, esprimono poco peso demografico, quindi contano poco. I dati (Censis) parlano chiaro: su 7.786 sindaci solo 72 sono under 30, il resto ha una età media di 54 anni. Tra i presidenti provincia solo 10 hanno tra 30 e 40 anni.
Nessun giovane fra i presidenti di Regione, l'età media è di 59 anni. Si sta peggio in Parlamento: solo 57 deputati hanno meno di 40 anni. Al Senato nessuno sotto i 40 anni. I giovani sono la generazione più penalizzata di tutte: 1,7 milioni fra 15 e 24 anni non lavorano, non studiano, né partecipano ad attività formative. Siamo al 2° posto in Europa, preceduti solo dalla Romania, è tutto dire.
Non meraviglia il fatto che ragazze e ragazzi fra i 18 e 34 anni pensano di non votare alle prossime elezioni politiche.
C'è urgenza di tornare a parlare, discutere, confrontarsi, aprire spazi di novità.
Vico del Gargano possiede risorse e intelligenze chiuse nei cassetti, come le poesie della nonna.
Troppo comodo e sbrigativo rispondere che c'è di peggio.
Noi diciamo invece che c'è di meglio.
Michele Angelicchio
Michele Lauriola
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